Tra le creazioni più fantasiose con al centro protagonista la pittura, possiamo citare quelle di Alison Moritsugu, artista hawaiana cresciuta tra il Missouri e New York.
La Moritzugu è a tutti gli effetti una pittrice, degna di una scuola classica che però ha trovato il modo di rivitalizzare questo stile inserendolo in contesti “diversi”, inusuali, quali appunto parti di tronchi o sfoglie di legno ricavate da tronchi interi.
Il connubio tra la pittura bucolica a il supporto che è vero legno grezzo, ha effettivamente un suo fascino, perché ci introduce in quello che la rappresentazione virtuale vuole ricreare.
Si avverte una voglia di immergersi nella natura, di uscire dall’inganno figurativo e dare un po’ di quello che è la realtà.
Lo stile pittorico della Moritsugu vuole essere rinascimentale, spesso esprime pennellate che vogliono ricreare paesaggi somiglianti a quelli di un Giorgione, quando non si fanno più decise e si accomunano a quelle realiste di metà ‘800.
Cinquecentesche lo sembrano anche quando introducono la figura umana, spesso bagnanti di schiena dalla posa che però ricordano (appunto lo ricordano) il più tardo Ingres.
In mezzo tra pittura e scultura, i tronchi della Moritsugu, spesso sezioni di alberi di varie decine di diametro, hanno una lunghezza varia, da pochi centimetri fino a circa un metro, all’interno dei quali il dipinto spicca come un cameo su un bel vestito di naturale corteccia.