Auguste Renoir – La dormiente – 1897

Auguste Renoir – La dormiente – 1897
La versione della donna che i pittori hanno dato all’interno del proprio universo emozionale è multiforme, spesso lo stesso artista ne fornisce diverse visioni nel corso del proprio operato. Il concetto estetico di donna che racchiude in realtà anche l’incarnazione dell’espressione interiore del suo essere, è inoltre mediato dalle circostanze, dal periodo storico, artistico, intellettuale in cui si colloca.

Auguste Renoir (1841 – 1919) è stato un attento e interessante descrittore dell’animo femminile attraverso la figurazione. L’interesse raddoppia se si considera che fu tra i fondatori e promotori del movimento Impressionista di cui vide il nascere, il crescere, l’evoluzione.

La Dormiente” del 1897 è un quadro dipinto da Renoir nella seconda fase della sua libera interpretazione Impressionista del soggetto, infatti Il suo percorso stilistico di partenza fu interrotto nel 1881 a causa della grande attenzione che gli suscitarono i quadri e gli affreschi cinquecenteschi durante un viaggio in Italia.

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Auguste Renoir – Le Bagnanti – 1887

Renoir entusiasmato dalla forza dei maestri del Rinascimento, volle imitarli con uno stile più levigato, con maggiore cura dei dettagli e definizione del disegno. La parentesi stilistica si estese fino al 1890 quando ritornò ad esprimersi nel suo stile pittorico primordiale, consono con rinnovato vigore e talento.

Improntato su una pittura leggera, squisita  ma anche pastosa, Renoir dipinge “La Dormiente” con pennellate simili ad un tratteggio che si fondono delicatamente tra loro in una sfumatura continua di tonalità.
Come pochi pittori riesce a rendere visibile il sapore delle carni morbide, la mollezza della posa, la finezza dei lineamenti che sebbene solo accennati, dimostrano tutta la loro armonia rilassandosi in espressioni soddisfatte, dove la tranquillità è sovrana.

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Auguste Renoir – La Dormiente – 1897

La capacità tutta sua di fondere le capigliature alle carni, l’accenno sottinteso delle punte dei seni, l’assenza di angoli troppo vivi in tutto il corpo ma anche nel resto del quadro, come se dovesse mantenere in ogni particolare il suo stile morbido di pittura, donano all’opera l’uniformità mantenuta anche dalla colorazione tenue, le ombre modulate, l’assenza di eccessi di contrasto tra pieni e vuoti o giochi tridimensionali eccessivi.
Renoir vuole ricreare le forme femminili dandone una visione carnale ma delicatissima, dove anche lo sfondo, dipinto con la stessa cura, si flette come è flessuosa la posa della modella e ne è parte.

Il ritrovato interesse per una pittura più personale dopo il 1890, ci mostra un Renoir più attento al modellato e all’esaltazione della femminilità vista come un universo di sensazioni piacevoli, intense ma comunque volte alla ricerca di una giovialità rilassante. Lasciati alle spalle i tecnicismi del primo Renoir ed i giochi di luce forse stucchevoli, il soggetto “donna” incontrastato domina la scena. Nella sua immensa produzione artistica (più di mille dipinti) la vediamo descritta come bagnante, intenta a compiere gesti comuni, rivelando l’opulenza delle carni che col passare del tempo la vedono giganteggiare nella tela, mantenendo però una grazia e una gaiezza interiore immutata.

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