La raffigurazione delle nuvole è un tema che da sempre ha affascinato frotte di artisti, dal contemporaneo Gerhard Richter che per un periodo ne ha fatto suo soggetto assoluto, a De Chirico che le ha usate come appassionato scenario dei suoi cavalli, a quelle dipinte con pennellate guizzanti e veloci dagli Impressionisti, passando per le fantasiose costruzioni cromatiche di Van Gogh, il Realismo dai cieli infuocati di Courbet, quelli tormentati di Constable, quelli tersi di Canaletto, quelli tempestosi di Turner, dalle nuvole corpose del labronico Renato Natali fino alla loro concretizzazione con le installazioni di Charles Petillon che ne ricordano la consistenza, i volumi e poi ancora le simulazioni fotografiche di Berndnaut Smilde.
Berndnaut Smilde nasce a Groningen, Olanda nel 1978, vive e lavora ad Amsterdam.
Fotografo, pittore e scultore, è particolarmente interessante nella sua seri di elaborazioni fotografiche “Nimbus“, in cui la nuvola è soggetto assoluto, posto in un ambiente chiuso, spiazzante che fa assumere alle immagini una connotazione magica. Per questo nel 2012 fu riconosciuta dalla rivista “TIME” come una delle “migliori dieci invenzioni dell’anno”.
Sarebbe certo interessante e magnifico poter possedere una nuvola vera, in puro vapore acqueo da tenere in salotto, in un grande salone oppure nella cameretta, forse sarebbe però scomodo e potrebbe dare origini a fenomeni di alta umidità.
Berndnaut Smilde non arriva a tanto ma riesce tramite le sue elaborazioni fotografiche a darci l’immagine di come potrebbe essere se tutto questo fosse possibile, con una finissima tecnica che ci dà l’illusione di quello che forse un giorno lo sarà. Nell’attesa, accontentiamoci delle sue foto.
