In un periodo in cui si tende a confondere i ruoli quando non ad invertirli, dove il confine tra uomo e donna si fa sempre più sottile, quando sembra che ogni luogo comune sia stato profanato ecco che Cameron Stalheim e lì a ricordarci che non tutto è stato fatto, e ci presenta “il sireno”.
E’ probabile che Andersen, lo scrittore della famosa favola “La Sirenetta” si rivolterà nella tomba ma, bisogna dare a Cesare quel che è di Cesare ed ammettere che anche se l’idea fa sorridere, “il sireno” è veramente un’ opera interessante e ben fatta, originale, paradossale, surrealisticamente notevole.
Cameron Stalheim ha frequentato la Rinehart School of Sculpture, nel Maryland e l’istituto College of Art di Baltimore nel 2014. Vanta una serie di collaborazioni a lavori tridimensionali in vari laboratori dove si usano prodotti moderni quali plastiche, resine, infine si è messo in proprio e ha realizzato questa opera impressionante nel 2014, il cui titolo completo è “And Then I Saw Colby On The Street And My Fantasy Died” ovvero: “E Quando Vidi Colby In Strada La Mia Fantasia Morì” riferito a Colby Keller, noto artista bisessuale, star del film porno statunitense, anche lui di Baltimora.
La matrice omosessuale dell’opera si rivela evidente se la si osserva bene, infatti non si è mai visto un “sireno” (se mai se ne fosse visto uno) con gli organi genitali così ben fatti ed in mostra.
Plastico, ben modellato nella muscolatura, lo strano essere è adagiato a terra, folgorato dalla visione del suo idolo, questo ha voluto rappresentare Cameron Stalheim con quest’essere mitico di cui solo la esagerata, lunghissima coda sembra conservare stille di vitalità. Una scena che forse l’artista ha vissuto davvero ed ha rappresentato come sentita nell’inconscio.
I riferimenti sessuali si sprecano e ci limitiamo ad accennarli, resta il fatto che “il sireno” è decisamente una trovata geniale, tanto quanto quella concretizzatasi nell’altra scultura di Stalheim: “Currents” del 2013, che basta osservare con le luci abbassate affinchè ci possa mostrare tutto il suo splendore e la sua magia nell’imitazione di una donna immersa a pelo d’acqua.