Geliy Mikhailovich Korzhev-Chuvelev – Oltre il Realismo Russo

Geliy Mikhailovich Korzhev-Chuvelev – Oltre il Realismo Russo

Geliy Mikhailovich Korzhev-Chuvelev – Mutanti – 1993

 

Geliy Mikhailovich Korzhev-Chuvelev  (1925 – 2012) è uno tra i più interessanti esponenti del Realismo Russo, ma non solo, la sua pittura si è fatta col tempo progressivamente più introspettiva e audace al punto da sfidare le censure comuniste, sia pure con velate allusioni, immaginifiche scene che nessun appiglio lasciano a chi volesse provare la loro peccaminosa portata controrivoluzionaria.

 

Geliy Mikhailovich Korzhev-Chuvelev – Il Trionfante -1996


 

Come Bulgakov nel libro “Il Maestro e Margherita”, come Gogol nell’opera “Le anime morte”, come Kafka nel racconto “Il Processo” e “Il Castello”, così Geliy in alcuni suoi quadri è pesante nell’approccio alla sua Russia, ai suoi politici, ai suoi capi, ma solo per chi ne sa cogliere le trame, solo per chi sa leggere le opere sotto questa luce.

 

Geliy studia alla Scuola Statale d’Arte di Mosca presso affermati artisti come Pochitalov e Dobroserdov, la sua pittura piace, i suoi quadri rappresentano le scene tragiche della guerra e della miseria, delle ferite del dopoguerra.

 

Acquista fama, entra a far parte di quella cerchia di artisti del Realismo Russo approvati dal regime comunista.

 

Quando l’Unione Sovietica si dissolve, continua a dipingere mostrandone i lati più umani, ma alternando il Realismo con l’altro filone di opere più fantasiose e grottesche.

 

Geliy Mikhailovich Korzhev-Chuvelev – Ancora In Coppia – 1990

 

Sostenitore fino alla fine del Comunismo, non ha risparmiato critiche sotto forma di dipinti al regime.

 

Geliy Mikhailovich Korzhev-Chuvelev – At The Hairdressers

 

Mostri arringano il popolo, altri esseri polimorfi si ritrovano nella disfatta, altri ancora banchettano, alcuni assaporano parassiti, un bestiario degno del miglior Bosch popola le sue immagini.

 

Geliy Mikhailovich Korzhev-Chuvelev – Dispute – 1991

 

Geliy Mikhailovich Korzhev-Chuvelev – 1987

 

Quest’altra serie di suoi quadri, sempre discosta dalla realtà quanto in effetti puntuale allegorica sua rappresentazione, appare  grottesca e inspiegabile a chi non ne conosce i significati nascosti ma è evidente un senso di dissenso, di critica sociale e politica.

 

Si potrebbe asserire che tanto realista è stato Geliy nel dipingere la vita politica e sociale russa quanto surreale lo è stato nel dipingere i propri pensieri, dubbi, dissapori al riguardo.

 

Geliy Mikhailovich Korzhev-Chuvelev – Turliki E Alieni – 1986
Geliy Mikhailovich Korzhev-Chuvelev – Festa – 1987

 

Infine Tra  le opere di Geliy, spuntano svariati riferimenti a Don Chisciotte, il celebre paladino delle cause immaginarie o perdute, come se volesse con questo indicarci la sua teoria esistenziale, ovvero la rassegnazione a non mostrare esplicitamente le sue vere idee per non essere denigrato come lo fu il noto cavaliere del romanzo di Cervantes, sopraffatto da una realtà troppo più potente.

Geliy Mikhailovich Korzhev-Chuvelev – Don Chisciotte

 

2 Risposte a “Geliy Mikhailovich Korzhev-Chuvelev – Oltre il Realismo Russo”

  1. Vengono riportate le posizioni di Geliy in maniera errata. In realtà le sue critiche non sono mai rivolte al “regime comunista” ma al contrario alla svolta dei riformatori, alla Perestrojka, Gorbaciov, a coloro che tentavano di sabotare il sistema dell’economia pianificata introducendo elementi di capitalismo. Le sue opere non erano affatto controrivoluzionarie, erano invece attacchi ai controrivoluzionari.
    E l’opera “Mutanti – 1973” in realtà è del 1993. Articolo completamente da riscrivere.

  2. E’ scritto chiaramente “Acquista fama, entra a far parte di quella cerchia di artisti del Realismo Russo approvati dal regime comunista ……. Quando l’Unione Sovietica si dissolve, continua a dipingere mostrandone i lati più umani, ma alternando il Realismo con l’altro filone di opere più fantasiose e grottesche …… Sostenitore fino alla fine del Comunismo, non ha risparmiato critiche sotto forma di dipinti al regime.”
    Forse non ci intendiamo sul significato della parola “regime” con la quale non ho voluto descrivere solo lo stato della politica russa prima della “Perestrojka” ma anche il periodo successivo fino ai giorni nostri. Non era forse un regime anche quello di Boris El’cin? E non è forse un regime quello di Putin (dove i suoi avversari politici vengono arrestati prima delle elezioni)? Ho forse scritto che Geliy era critico con il “regime comunista” (quello prima della “Perestrojka”)?
    Ho scritto “…la sua pittura si è fatta col tempo progressivamente più introspettiva e audace al punto da sfidare le censure comuniste, sia pure con velate allusioni, immaginifiche scene che nessun appiglio lasciano a chi volesse provare la loro peccaminosa portata controrivoluzionaria….” e puoi negare che già allora non traspariva dai suoi dipinti una miseria umana e una “velata” critica alla guerra? O pensi che immagini come questa —> https://artchive.ru/artists/22284~Gelij_Mikhajlovich_Korzhev/works/510652~V_doroge#show dipinta nel 1962 esaltino qualsiasi tipo di regime?
    Effettivamente “Mutanti” è del 1993, purtroppo abbiamo trovato difficoltà a trovare le date dei dipinti, ne abbiamo inserite altre adesso.
    Sotto questa luce questo articolo non è da riscrivere ma da rileggere.
    (p.s. la serie dei “Mutanti” è proseguita anche oltre gli anni della “Perestrojka”)

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