Pittore di origine polacca del 1929 dal nome impronunciabile, visionario, surreale, cupo di cui le opere parlano da sole.
Dotato di una tecnica evidentemente ottima, si permette di rappresentare i suoi sogni o più propriamente i suoi incubi in quell’universo d’apocalisse che caratterizza tutta la sua produzione, caricandoli di una pesante, consistente, introspettiva analisi emotiva personale, riesce tuttavia a dare vita a quadri tragicamente intensi ma bellissimi.
Ad una prima occhiata potrebbe ricordare il Surrealismo di Dalì, se non nei colori, nei soggetti presi dal mondo onirico, descritti quasi ad esorcizzare mostri personali dell’inconscio.
Di Dalì non ha però la gioiosa manifestazione vitale, anzi al contrario i quadri di Zdzisław Beksiński sono popolati di mostri che escono dall’oscurità, che sembrano rarefarsi alla luce, ammassi di ossa coperti di tessuto simile a ragnatele, guerrieri oscuri in attesa di non si sa cosa, camposanti, scenari apocalittici che però a volte nascondono una luce, una possibilità di riscatto, una salvezza dalla terra infernale dei morti.
Zdzisław Beksiński è un abilissimo pittore e nonostante i suoi soggetti non ispirino che una tetra simpatia, la sua virtuosità d’artista convince lo spettatore ad addentrarvisi conscio del fatto che un sogno così ben dipinto, per quanto avvolto dalla tenebrosa tristezza non può nascondere insidie reali.
Nei suoi quadri a cui non dà mai un titolo, si riscoprono gli orrori della guerra, la vita passata nella semi clandestinità d’artista nell’era post bellica durante il regime comunista, frammenti di vita privata, atmosfere intense degne del filone del film “Alien”, di cui alcuni suoi mostri ricordano le fattezze e le filamentose ragnatele di bava che ne infestavano gli ambienti.
Nel 1998 dopo la morte della moglie e il suicidio del figlio, scompare dalla vita pubblica e si dedica all’elaborazione di immagini digitali, la stessa cosa che faceva da giovane quando con la macchina fotografica immortalava volti e paesaggi che poi enfatizzava nella desolazione con fotomontaggi in camera oscura.
Muore nel 2005 accoltellato dal figlio del suo maggiordomo.
Zdzisław Beksiński, fotografo, architetto ma soprattutto pittore, è uno degli artisti polacchi più conosciuti a livello internazionale.