I Cavalli di Gericault

 

I Cavalli di Gericault

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Jean-Louis André Théodore Géricault

Tra i più appassionati cultori dell’espressione romantica nella pittura equestre, c’è senz’altro il francese Jean-Louis André Théodore Géricault (1791-1824).

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Jean-Louis André Théodore Géricault


Pittore tra i più influenti esponenti del Romanticismo, li dipinse in ogni modo, imbizzarriti in battaglia, in corsa, al passo, sereni, addirittura in fila, di spalle nella stalla.

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Jean-Louis André Théodore Géricault – Studio di cavalli
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Jean-Louis André Théodore Géricault – Studio di cavalli

 

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Jean-Louis André Théodore Géricault – Studio di cavalli

Il cavallo nel XVII° secolo divenne protagonista nella pittura, non tanto come semplice mezzo di trasporto o arma letale in battaglia, quando non piedistallo atto ad esaltare ritratti di nobili e re, quanto come esempio di fierezza, bellezza, spirito combattivo di per sè bastevole ad essere usato come soggetto di opere.

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Diego Velazquez – Cavallo Bianco – 1634

Tra i più grandi pittori che si sono serviti del cavallo per esaltare ritratti di nobili committenti, spesso con montaggi artificiosi, si deve citare il grande animalista spagnolo Velazquez (1599–1660), che per la sua virtuosità nel descriverlo, da figura decorativa lo elevò a parte essenziale e forse più apprezzabile delle opere.

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Jean-Louis André Théodore Géricault – Cavallo Spagnolo Nella Stalla

Anche Gericault, si servì della possanza di questo splendido animale per amplificare figure divenute storiche oppure guerrieri, ma la sua passione per il cavallo non si esaurì qui, anzi, la sua animata voglia descrittiva si concretizzò in una quantità notevole di studi ad olio.

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Jean-Louis André Théodore Géricault – Cavallo Turco Nella Stalla

Mentre il contemporaneo Delacroix, ammiratore dello splendido animale, ne incastonava a suon di pennellate le movenze e i riflessi del pelo lucido negli sfondi e fra i personaggi, ne esaltava il movimento e ne faceva motivo trascinante di intere opere, Gericault ne dava una versione spesso statica, stilisticamente più pulita, sobria, ovviamente elegante ma che non concedeva nessun turbamento nel disegno, nessuna contaminazione cromatica ad alterare la perfezione del dettaglio, della figura.

Ufficiale dei cacciatori a cavallo della guardia imperiale alla carica, (1812)
Jean-Louis André Théodore Géricault – Ufficiale Dei Cacciatori A Cavallo Della Guardia Imperiale Alla Carica – 1812

Impenetrabili alle influenze dello sfondo, al turbinio che forse richiederebbe la loro mescolanza cromatica o di assetto pittorico, i cavalli di Gericault anche quando si imbizzarriscono, si mantengono rigorosamente all’interno della loro ben modellata e muscolare figura, di un contorno netto, avvicinandosi all’effetto di una statua, forse non tanto quanto lo stupendo, pietrificato Napoleone di Jacques-Louis David (1748-1825), ma incamminandosi sulla stessa via.

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Jacques-Louis David – Il Primo Console Supera Le Alpi Al Gran San Bernardo – 1801

 

Perfino nella corsa, nell’attimo in cui sul prato quasi volano, Gericault li dipinge nitidi, figure intoccabili, come rapiti da un improbabile obbiettivo fotografico ad alta definizione, con diaframma regolato sull’apertura a breve periodo.

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Jean-Louis André Théodore Géricault – Il Derby d’Epsom – 1821
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Jean-Louis André Théodore Géricault – Studio Di Cavallo

Certo più rilassanti sono i suoi cavalli nella stalla, dove invece stranamente gli arti slanciati, le cosce sode, si concedono quella contaminazione pittorica, quella partecipazione concupiscente con gli sfondi, quasi a voler condividere nella tranquillità dell’ambiente lo stesso ideale cromatico, in una comunione impossibile da ottenere nel frastuono affollato di altre tele.

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Jean-Louis André Théodore Géricault – Puledro Nero Nella Stalla

Ma la vera svolta interpretativa dell’opera equestre in Gericault, la troviamo nei tre quadri del 1817, “Corsa Dei Cavalli Berberi A Roma”, “Corsa Di Cavalli Selvatici” e “Corsa Dei Cavalli Ribelli”.

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Jean-Louis André Théodore Géricault – Corsa Di Cavalli Berberi – 1817

I tre dipinti ad olio di non grande formato (45×60 cm circa) ci mostrano un Gericault ancora più statuario nella descrizione degli agitati movimenti dei cavalli. Le opere hanno tutti una anima possente, se ne avverte la fierezza, la forza emanata, frutto certo dell’impressione del soggetto sull’autore, mai come in questi quadri Gericault ha esaltato la potenza muscolare del cavallo.

 

Riderless Horse Races (1817) Theodore Gericault Oil on canvas, 45 x 60 cm, Musée du Louvre, Paris
Jean-Louis André Théodore Géricault – Corsa Di Cavalli Selvatici – 1817

Se si paragonano ai dipinti e agli studi precedenti, notiamo una pittura totalmente diversa, i cavalli risultano più statici e marcati nella definizione delle figure, interpretati in un modo pittorico che contrasta con i loro movimenti, invece nevrotici e scomposti. I Cavalli e gli stallieri sembrano in posa, congelati, cromaticamente autonomi e anche se Gericault, da grande pittore qual è, dona a queste pietrificate composizioni una eleganza e una capacità di forte attrattiva tonale, è evidente che degli studi fatti prima, c’è ben poco.

Jean-Louis André Théodore Géricault – Corsa Di Cavalli Ribelli – 1817

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