I Yad Sabbah – clay family fleeing from homes in Gaza

I Yad Sabbah – clay family fleeing from homes in Gaza

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I yad Ramadan Sabbah – clay family fleeing from homes in Gaza –

Particolarmente significativa è l’istallazione dell’Artista palestinese I yad Ramadan Sabbah, anche se definirla istallazione, oppure opera artistica è a mio parere riduttivo.
Nel quartiere shuja’iyya di Gaza l’Artista ha posto le sue sculture di stracci e argilla, una madre con il bambino, un padre che ne tiene un altro in braccio, una donna anziana ed altri personaggi.

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I yad Ramadan Sabbah – clay family fleeing from homes in Gaza –


Le figure slanciate, scheletriche, del colore della terra di cui sono fatte, vestite di stracci anch’essi ricoperti di terra, si muovono in un esodo silenzioso in fuga con dietro i palazzi semidistrutti del quartiere. I piedi gli affondano nella terra da cui sembrano essere originati e dalla quale devono scappare, un corteo macabro in fuga dalla devastazione, composto di esseri ridotti a zombi ma che mantengono una loro dignità, in cammino in mezzo alla nuda terra smossa.
Anche questo è un modo per non far dimenticare al mondo cosa sta succedendo a Gaza, in quella che prima era una striscia e sempre più assomiglia ad un quadratino e poi sarà un puntino sulla carta geografica, mentre la gente muore e chi decide di continuare guerre indispensabili non si cura delle persone che ne subiscono le conseguenze.

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I yad Ramadan Sabbah – clay family fleeing from homes in Gaza –

I yad Ramadan Sabbah sottolinea quello che è il dramma della Palestina con la sua opera, più che un’istallazione, una testimonianza: la terra della Palestina, elemento tanto conteso, è la materia di cui i palestinesi sono costituiti perché lì ci sono nati e cresciuti e anche andandosene ne resteranno sempre parte, per questo lasciarla è così difficile e penoso.

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