Daron Mouradian artista armeno del 1961 è un pittore di tecnica eccelsa di cui non si dovrebbe parlare ma solo guardare le opere.
Surrealista fino a sfociare nel grottesco, gioioso, colorato ricco di particolari infiniti, i suoi quadri sprigionano la spensieratezza di una mente aperta alla vita.
Nato a Yerevan, si diploma nel 1990 alla Yerevan Accademy of Fine Art.
I suoi lavori sono ispirati dalla cultura della sua terra a cui resta molto legato. Simbolista, nasconde nelle sue opere oggetti, personaggi, citazioni.
Attento alla religione, alla mitologia, attratto dalla concezione esistenziale medioevale e dalla storia, l’Arte e le tradizioni armene, riesce a creare attraverso un miscuglio di elementi scenari fantastici, bizzarri, grotteschi, dove la seriosità dei soggetti è smentita dal contorno, variopinto, caricaturialmente ironico.
Daron Mouradian si fregia di una pittura cromaticamente ricca, tecnicamente molto valida, dove riesce a creare i riflessi dei metalli delle sue macchine impossibili o delle armature dei suoi cavalieri, burberi e grotteschi, rissosi e teneri.
Paragonabile a Bosch per la genialità delle costruzioni fantastiche, la ricchezza di particolari, di simboli e di cui riprende anche la coloristica, Mourudian ha un approccio più giocoso ai soggetti, una spensieratezza esistenziale totalmente personale.
Non c’è dolore nei suoi cavalieri erranti che montano al contrario improbabili destrieri-pesci , rinoceronti con le ruote o che navigano a cavalcioni su barchette di carta.
La sua è una pittura di grande spessore tecnico finalizzata a divertire il pubblico, un’immersione in un mondo di sogni dove si può incontrare di tutto.