Isaac Cordal è un artista spagnolo, galiziano nato nel 1974, ha studiato al Camberwell College of Arts in London e vive a Bruxel.
Collaboratore della rivista Exorcism, chitarrista nella band Dismal, è famoso per le sue istallazioni costituite da piccole sculture non più alte di 20, 25 cm che ha disseminato nelle città di tutto il mondo.
I soggetti di Cordal sono pressochè identici e rappresentano l’uomo d’affari attempato, vestito in modo classico, calvo. Questi personaggi si inseriscono nei temi che Cordal tratta principalmente e che vengono riuniti in “Cement Eclipses”.
Ecologia, isolamento, inquinamento, globalizzazione, guerre, economia.
I padroni della terra si riuniscono per parlarne e Cordal li deride, li rappresenta sommersi dalle macerie fino al collo mentre ne discutono, sconcertati alla visione di un mondo che in realtà hanno creato loro e a cui loro devono dare delle soluzioni.
Una contraddizione che Cordal mette in risalto più volte, cercando di far capire come sia impossibile che chi alfine ha creato i problemi del nostro contemporaneo ne possa rappresentare anche le soluzioni.
Isaac Cordal dissemina le sue sculture in ambienti urbani, nelle crepe dei muri, nelle piccole pozze d’acqua, sui cornicioni, ma anche in istallazioni che misurano decine di metri come quella realizzata a Nantes nel 2013 “Follow the leader” dove si evidenzia il fatto che tutti questi uomini dall’aspetto serio e affidabile ci stiano invece indirizzando verso una fine certa.
Forte critico della politica dell’Unione Europea, predicatore di un radicale cambiamento delle politiche industriali e sottolineatore del problema del riscaldamento e cambiamento climatico, Cordal ha esposto i temi di “Cement Eclipses” anche a Milano nel 2006, a Berlino nel 2011 dove ebbe grande successo l’istallazione “Politics discussing on global warming” che rappresenta politici ormai sommersi dall’acqua mentre discutono sul problema del surriscaldamento globale.
Secondo Cordal è evidente che una società che continua a formare i suoi futuri leaders ad immagine e somiglianza di quelli che ci hanno portato a problemi di rilevanza mondiale, non può risolverli.
Su questo paradosso l’artista gioca con le sue sculture su temi che invece sono attuali e di difficile soluzione mettendo sempre in evidenza che mentre chi ha il potere decisionale fa riunioni e importanti dibattiti, i problemi li stanno sommergendo, la natura muore.
Una visione forse pessimista ma utile per far sì che tutto ciò non accada.