Jeff Koons, da ‘The Equilibrium’ a ‘Balloon-dog’ passando per Cicciolina

Jeff Koons, da ‘The Equilibrium’ a ‘Balloon-dog’ passando per Cicciolina

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Jeff Koons – The Equilibrium – 1985 —————————————-Balloon-Dog – 2013

 

Il percorso artistico di Jeff Koons vive il presente: in tutte le sue opere c’è se stesso, il mondo in cui vive, le persone che lo circondano ma soprattutto sono rappresentative dell’attimo in cui avvengono le cose. In un mondo frenetico, in continua evoluzione, qual è diventato il nostro, Koons riesce ad individuare gli elementi da mettere in risalto in quel determinato contesto e in quella frazione temporale e continua incessantemente la sua opera di rinnovamento, perché gli attimi passano in fretta e lui deve stare al passo con i tempi.

Forse è per questo che spesso le sue opere sembrano fuori moda viste dopo qualche anno, essendo incentrate su una determinata, limitata frazione temporale.

Così le foto di campioni di sport americani rappresentati come alte cariche dello stato appaiono fuori luogo perché il tempo spesso dimentica i nomi dei campioni passati e ci consegna degli sconosciuti in pose non convenzionali, in uffici con mobili passati di moda, perdendo il significato originale del lavoro. Più interessante resta la serie “Equilibrium” del 1985 dove palle da basket sono immerse in un liquido che a causa delle sostanze disciolte, le mantiene perfettamente al centro del contenitore in un miracolo della fisica, ma forse anche questo oggi è sorpassato.

Fece molto scalpore negli anni ’90 la sua presenza alla Biennale di Venezia con la serie di foto “Made in Heaven” dove si ritraeva in pose disinibite e sensuali se non proprio hard con la fresca sposa Ilona Staller in arte Cicciolina, la pornostar al culmine della sua carriera famosissima in Italia. Anche questi lavori, comprese le sculture dello stesso tema, risultano antiche, fuori moda tra l’altro non vi si intravede nessun tipo di virtuosismo, nessuna concessione ad una estetica che vada oltre il protagonismo dei due soggetti rappresentati.

La nascita del figlio di lì a poco e la separazione, sconvolgono ancora una volta la mente creativa di Koons che inizia una serie di sculture in acciaio, materiale da lui preferito, dove si distinguono gli animali costituiti da palloncini “Balloon-Dog” giganteschi, riflettenti, lucidi, colorati in tinta unica giallo limone o fuxia. Con questo ciclo di opere, forse le più interessanti ed originali, Koons continua ad esprimersi sopra le righe come suo solito, guadagnandosi l’appellativo di Kitsch oltre a quello di New Pop ed erede di Andy Warhol.

Dalla scultura di Michael Jackson bianco del 1988, al restyling della confezione del Dom Perignon nel 2004, fino ad “Hanging Heart” , del 2006 l’enorme cuore lucido, rosso, simile ai suoi balloons venduta da Sotheby’s per 23.561.000 dollari, proseguendo con la decorazione della BMW M3 nel 2010 e la progettazione della copertina di Lady Gaga nel 2013, Koons corre per restare sulla cresta dell’onda e lo ritroviamo in qualsiasi avvenimento importante strapagato.
Nel 2013 l’asta per una sua scultura Balloon-Dog, acquistata e rimessa subito in vendita, segna il record mondiale per un artista ancora vivente con 58 milioni di dollari e molti si interrogano su un fatto: se veramente li valga.

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Jeff Koons – Made in Heaven – 1990

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