Guido Daniele interpreta la Body Art come vera e propria decorazione del corpo, tesa a sfruttare le anatomie del soggetto uomo o donna e ad elevarlo nel suo valore estetico, attraverso una ricerca di linee e colore, forme che ne esaltino le già proprie doti naturali, oppure lo amplifichino con figurazioni decorative sorprendenti.
Guido Daniele è difficilmente attratto dal desiderio di nascondere il corpo per reinterpretarlo diversamente come nella sua famosa serie di pittura delle mani Handimals, dove l’anatomia sparisce per far posto alla fantasia e alla virtuosità pittorica.
Nell’approccio con la totalità della figura si abbandona invece a ricami che coprono la pelle in colori delicati, formando una texture perfettamente adattata alle forme.
Altre volte il corpo umano e le sue sporgenze e rotondità diventano un punto di partenza per sbizzarrirsi in creazioni armoniose ma sempre esteticamente impeccabili, innovative, quando non è la trovata scenica eclatante che prende il sopravvento sorprendendoci e divertendoci.
La pittura del corpo è un tipo di Arte che, sebbene in occidente ancora molto giovane, si presta ad ampi margini di sviluppo, di cui ancora in pochi intuiscono le potenzialità future ma nella quale tutti intravedono un fenomeno in crescita e un divertito, curioso interesse.
Abbiamo chiesto a Guido Daniele: “Cos’è l’Arte?”
Guido Daniele ha risposto:
“Per me l’ARTE è la rappresentazione e la celebrazione della bellezza,
dell’ equilibrio delle forme e delle proporzioni.”
“L’ ARTE è purtroppo precipitata in un baratro da cui difficilmente si potrà sollevare.. il gusto per le cose belle, che ti allietano lo sguardo, che ti accompagnano nella tua esistenza per migliorarla esteticamente…si sta perdendo.”
“Trionfa il sensazionalismo ed il cattivo gusto…quando una volta si diceva – una cosa fatta ad ARTE – significava: fatta bene, bella esteticamente, funzionale, gradevole, perfetta…che fosse un quadro, un oggetto d’uso, una architettura, uno strumento musicale, tutto !
Ora producono sedie su cui non ci si riesce a sedere o stare, lampade brutte e che non illuminano bene, costruiscono chiese o palazzi d’abitazione tutti storti, senza un senso logico, che sembrano progettati da un ubriaco o da uno schizofrenico ….e qui mi fermo.”
“Io, nel mio piccolo, ho cercato e cerco di lasciare un segno positivo del mio passaggio su questo splendido pianeta azzurro con opere grandissime o piccolissime, ma sempre garbate e gradevoli per chi le osserva.
Guido Daniele 2015″.
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