Pablo Picasso – La Grande Bagnante – 1921

Pablo Picasso – La Grande Bagnante – 1921

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Pablo picasso – Disegni di luce

Chi è Picasso? Un innovatore, uno scopritore di nuovi linguaggi pittorici, l’inventore del Cubismo, del Postcubismo, di una nuova figurazione, il padre artistico del ‘900, colui che ha disfatto il concetto classico di disegno, un incantatore, qualcuno che si è spinto oltre l’estetica facendosi affascinare dalle sirene della voglia di stupire, di rappresentare il mondo in modo mai visto anche ignorandone la bellezza, le leggi della buona pittura, poi vedi “La Grande Bagnante” del 1921 e capisci chi è Picasso: un gigante.

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Pablo Picasso – Prima Comunione – 1896

Quest’opera riassume Picasso, l’uomo che a 16 anni dipingeva come un maestro e che, diceva lui, ha impiegato tutta la vita per imparare a dipingere come un bambino e vedendo i suoi primi quadri “Prima Comunione” del 1896 o “Scienza E Carità” dell’anno dopo, nessuno può dargli torto.

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Pablo picasso – Scienza E Carità – 1897

La Grande Bagnante” di Picasso si pensa sia stato ispirato alla “Grande Bagnante Seduta In Giardino” di Renoir che lui acquistò nel 1920.

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Auguste Renoir – Grande Bagnante Seduta In Giardino – 1920

Dalle membra possenti, la presenza imponente, la sua bagnante riposa tranquilla, riempiendo la totalità della superficie pittorica. Fortezza inattaccabile conscia della propria forza, si concede uno sguardo dolce e sereno anche se è vestita delle sue sole vulnerabili nudità e siede assorta su un asciugamano come se fosse su un trono.

La pesantezza notevole della posa e della costituzione del personaggio non è alleggerita dalla compostezza della composizione nè dalla nettezza del panneggio, quasi squadrato e marmoreo piuttosto che di morbido tessuto. Le mani e i piedi grandi e tozzi, le cosce e le spalle larghe prive di dettagli e definizione, contrastano con la morbidezza della rifinitura pittorica, una delicata, deliziosa complicanza di velature sovrapposte a formare un tessuto pittorico che riveste la bagnate dalla corporatura rude, di dolcezza infinita.

Come si può dipingere un soggetto femminile dalle sembianze elefantiache in maniera da renderlo leggero come una farfalla? Sembra questa la sfida che Picasso intende vincere con quest’opera.

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Pablo Picasso – La Grande Bagnante – 1921

Picasso ci riesce, mantenendo la grossolanità dei lineamenti, la non curanza per la chioma, la trascuratezza dei panneggi.
Le mani robuste mostrano un vigore eccezionale ma sembrano stringere la stoffa con la delicatezza che le madri riservano ai neonati. I piedi sgraziati confluiscono nel proseguimento degli arti in modo così fluido e modellato in mille tonalità tra luce ed ombra e ne risaltano la grazia.

Picasso vince la sua sfida nei seni che in un vortice di chiaroscuri, indefiniti, timidi si affacciano nell’enorme petto rispecchiando la squisita fattura delle spalle e dell’ombra sotto il viso.

La sua sensibilità pittorica gli permette di gestire in una moltitudine di tonalità tra il rosa pallido e il bruno, i volumi, le trasparenze, le ombre, le luci in modo pacato, alleviandole con finissime velature chiare, elevando la pesantezza del soggetto e trasfigurandolo nel mondo in cui anche i macigni sono fatti della materia leggerissima dei sogni.

Questo è Picasso, ogni quadro una sfida vinta.

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Pablo picasso – Disegni di luce

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