“Giovane Donna Al Bagno In Un Ruscello” è un dipinto su tavola (61,8×47 cm) realizzato nel 1654 da Rembrandt Harmenszoon Van Rijn. È conservato nella National Gallery di Londra.
La modella è forse la seconda moglie Hendrikje ma l’iconografia ci potrebbe rimandare alla rappresentazione della ninfa Aretusa mentre si immerge nel fiume Alfeo per essere da lui posseduta.
Come un inno che va oltre la perfezione, Rembrandt dipinge come solo lui sa fare in un miscuglio di pennellate massicce e altre finissime, leggere sfumature e tocchi di pennello carichi di colore, questa bagnante immersa fino a metà polpacci nel fiume, oscuro, rossiccio e castano.
Perfetti i riflessi, perfetti i piccolissimi schizzi e le gocce che ricadono dal leggero movimento delle gambe nell’ apprestarsi cautamente all’immergersi. Rembrandt mostra in questa fase una tecnica selvaggia, con pennellate più materiche disseminate ad aiutare gli effetti del quadro con il loro spessore cromatico.
Bellissima la veste, dove con un pennello da imbianchino (tanto è grosso) descrive con poche intense pennellate il candore della quantità infinita di pieghe contaminata dal rosso che pervade nei riflessi anche tutta l’atmosfera circostante. Stupenda la mano di sinistra quasi abbozzata dallo stesso pennello che nato per altro, lui usa per tocchi precisi a descrivere finezze pittoriche. Palpitante è l’incavo dei seni, leggermente ombreggiato sulla pelle marmorea e soda, contrastata da un’ombreggiatura morbida e descrittiva nel viso non illuminato che sfocia nello splendore della fronte e nei capelli acconciati, nei quali non si avverte l’ombra di un passaggio dettagliato, ma tutto è leggibile, tutto è sfumato da una levigata sensibilità tonale.
La ricchezza di ricami della veste sullo scoglio ci rivela quello che in Rembrandt è divenuto evidente: la capacità di darci la sensazione dei particolari più nascosti e precisi senza veramente dipingerli.
Pennellate morbide descrivono scontatamente le forme, le cosce, quasi annoiate dal doversi soffermare su particolari anatomici perchè a lui non interessano; la principale fonte ispiratrice è l’acqua, la sua trasparenza e profondità, i suoi riflessi tra il buio e la luce, l’ombra e il riverbero. Quella parte del quadro in basso è effettivamente la protagonista, tutto lo indica: lo sguardo della donna, il vestito che da dietro la addita come una freccia dalla punta rossa impossibile da non notare. il resto del quadro, pieno di tenebrose velature è in realtà vuoto, semplice contorno.
Dai colori caldi e l’impatto emotivo dolcissimo, il quadro è uno dei meno conosciuti ma dei più belli del maestro olandese.
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