Rembrandt – La Ronda Di Notte – 1642

Rembrandt – La Ronda Di Notte – 1642

Imponente, ricco, colmo di virtuosismo pittorico, non esistono aggettivi o superlativi adeguati per descrivere la “Ronda Di Notte”, il quadro forse più conosciuto, sicuramente il più coinvolgente di Rembrandt.

Dalle dimensioni considerevoli (3,60 x 4,40 m), il quadro che anche in foto mostra la sua magnificenza, non è paragonabile ad una sua visione dal vivo, solo avendolo davanti si può vedere la particolarità del primo Rembrandt, quello che univa una già conclamata, incredibile capacità descrittiva con sovrabbondanza di particolari volti alla perfezione, a incoscienti squarci di luce e riflessi degni del più audace Caravaggio trattati con una raffinatezza impensabile.

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Rembrandt – La Ronda Di Notte – 1642

La composizione che amalgama le varie scene, è studiata affinchè le ombre profonde, grandissime, risaltino gli spazi pieni di personaggi , gli scintillii delle armature e anche se occupano più della metà del quadro, non lo appesantiscono ma danno spazio a quella miriade di movimenti sommersi, facendo respirare lo sguardo dello spettatore in attesa di soffermarsi su altri squisiti brani di pittura.

La luce è decisamente innaturale, curata, adeguata al volere compositivo e quasi andando a cercare con occhi di bue i personaggi che intende risaltare, si fa spazio tra la penombra defraudando il senso logico dell’illuminazione per piegarsi al racconto che il suo padrone, Rembrandt gli impone.

Spuntano nella massa degli armigeri ritratti, espressioni, dipinte con straripante carica emotiva nella loro semplicità, ognuno con un pensiero, ognuno con un compito, tutti trattati dal padre Rembrandt con la stessa cura, dal più nascosto, al più centrale e protagonista.

Il dipinto, commissionato dalla Compagnia degli Archibugieri di Amsterdam nel 1638, fu subito giudicato un capolavoro e leggermente ridimensionato , fu spostato in una sala del municipio.
Il titolo originale doveva essere “La compagnia del capitano Frans Banning Cocq”, fu finito di dipingere da Rembrandt Harmenszoon Van Rijn, in arte Rembrandt, nel 1642 e rappresenta appunto la parata della compagnia degli archibugieri che costituiva la milizia cittadina. E’ conservato nel Rijksmuseum di Amsterdam.

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Rembrandt – La Ronda Di Notte (particolare) – 1642

I soggetti inquadrati al centro sono il capitano Cocq e il luogotenente Van Ruytemburgh, contornati dai miliziani intenti a sfilare, armeggiare con i fucili e le lance.

L’effetto cromatico ci mostra una strana concomitanza di scene messe in evidenza, accentuate dal giallo oro che apre la strada alla loro interpretazione narrativa.

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Rembrandt – La Ronda Di Notte – 1642

In un giallo acceso è dipinto il luogotenente Van Ruytemburg e la bambina posta qualche passo più indietro, sfumature dello stesso colore proseguono in mezzo alla folla fino a guidarci verso la bandiera ed i suoi sostenitori, per poi perdersi nell’oscurità dei bruni e ricomparire, in un perfetto equilibrio all’estremità destra del quadro nel definire un tamburo, unendo tutti i simboli e i rappresentanti della milizia.

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Rembrandt – La Ronda Di Notte (particolare) – 1642

Si perdono tra la misura maestosa della tela dettagli fondamentali e irripetibili di pittura eccelsa, come il soldato dietro al capitano Cocq, quasi un nano illuminato nel suo fianco, perfetto nelle vesti ricamate e l’elmetto metallico che introduce la figura della bambina, controversa e inquietante all’interno di una struttura che in verità non le si addice. Questa è stata interpretata dalla critica quale figura rappresentativa della Milizia, come una patrona, viene rappresentata candida, dorata, angelica nella posa confusa dove si intravede quella che potrebbe essere un’ala o una capigliatura.

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Rembrandt – La Ronda Di Notte (particolare) – 1642

Dall’espressione preoccupata e i lineamenti grossolani, mostra sul fianco un pollo morto magistralmente dipinto, con in evidenza le due zampe: gli artigli di pollo simbolo della Milizia.

La storia cromatica sfumata in giallo si incrocia con l’altro racconto del quadro che vede il capitano Cocq centrale, soggetto principale, dipinto però in nero affinchè non sia oscurata l’altro filone narrativo cromatico dei personaggi più chiari ma a frapporsi a loro.

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Rembrandt – La Ronda Di Notte (particolare) – 1642

Il capitano, incitante con gesti all’avanzata di tutto il resto della compagnia, è ripreso nel colore rosso della fascia dalle vesti dell’archibugiere con passo deciso alla sua sinistra e dall’altro a destra che quasi sospinge i due graduati. Spicca per il colletto bianco candido che incornicia la faccia dipinta tra tonalità di rosa e rossiccio, illuminata nel buio contorno.

La caratteristica principale di tutta l’opera non è la perizia dei particolari, la luce intermittente e rivelatrice, la composizione coinvolgente o l’animata carica vitale dei personaggi, Rembrandt qui si supera e come in pochi altri suoi lavori, gioca con la prospettiva, la profondità e dona allo spettatore impossibili scorci tridimensionali rendendoli vivi, reali, tangibili.

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Rembrandt – La Ronda Di Notte (particolare) – 1642

Indescrivibile è la veridicità dell’archibugiere in rosso sulla sinistra nel suo incedere, dipinto come tutte le figure a grandezza naturale, con velature che ne esaltano la profondità e i movimenti tra i riflessi delle ombre, come lo è la mano tesa a mostrare il cammino del capitano Cocq che quasi esce dalla tela per incrociare quella dello spettatore in una improbabile stretta di benvenuto a cui nessuna foto rende giustizia.

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Rembrandt – La Ronda Di Notte (particolare) – 1642

Ancora di più lo è la lancia del luogotenente puntata verso chi guarda.

Scintillante, perfetta, tridimensionale nelle ombreggiature che la rendono viva, è forse il fulcro di tutto il quadro. Solo la visione della tela su cui il maestro Rembrandt ha posto la sua mano per circa quattro anni può rivelare la capacità di rendere magicamente vera una immagine bidimensionale, al punto da far pensare ad alcuni storici dell’Arte che tale maestria sia stata frutto di un difetto visivo del maestro che ne facilitava la capacità di resa tridimensionale sulla tela.

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Rembrandt – La Ronda Di Notte (particolare) – 1642

Illuminata tra i riverberi dorati e le ombre calde finemente lavorate a mantenere lo stile ricco di ricami del contorno, puntata minacciosamente a monito verso lo spettatore che se la vede all’altezza della faccia, l’alabarda impone il rispetto a chi si accinge ad entrare nelle atmosfere del quadro di Rembrandt quasi ad intimargli la riverenza: signori questa è l’opera di Rembrandt, chinatevi al suo cospetto!

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