Rubens – Ercole e il leone Nemeo

Rubens – Ercole E Il Leone Nemeo

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Rubens – Ercole E Il Leone Nemeo

 

A volte la ragione predomina sul sentimento. Lo sguardo razionale ci porta a considerare prima di tutto la giustezza, la perfezione, che sia anatomica, formale, prospettica. Altre volte un’opera ci colpisce per motivi diversi e l’ondata di emozione che ci assale, scavalca qualsiasi considerazione logica. Non ci interessa se quello che vediamo è ben fatto secondo canoni assodati, semplicemente, il colore oppure la forma enfatizzata  o la composizione di una scena ci colpisce e ci distoglie da considerazioni puramente accademiche.

Rubens è un pittore che molto spesso potrebbe essere portato ad esempio di quanto sopra.

Tra i più grandi esponenti dello stile Barocco, Pieter Paul Rubens fu artista fiammingo operoso, molto bravo ad amministrare sia le sue capacità, sia le ricchezze che ne derivarono.

Le sue composizioni sono ricche, affollate, movimentate, è necessaria una ricerca del fulcro scenografico che spesso non è individuabile a pieno, causa la esasperata massa di movimenti che trascinano l’osservatore da una parte all’altra del quadro. E’ innegabile in molte sue opere una perseveranza della pittura di maniera, una accentuazione dell’anatomia, spesso distorta, corpulenta, non attenta alla perfezione ma amplificata da una pennellata viva, rotonda, intensa.

Così, in alcune opere assistiamo alla sua capacità di distogliere l’attenzione dalla asincronia con le leggi canoniche del disegno dei corpi, tanta è la sua bellezza descrittiva. I suoi quadri risplendono di una cromaticità armoniosa esaltata dal movimento a tal punto ben costruita che non ci accorgiamo, oppure non riteniamo sia essenziale la puntigliosità anatomica.

Ercole E Il Leone Nemeo” è un olio su tavola attribuita a Rubens di 56×94 cm conservato nel National Museum of Romania di Bucarest.

 

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Rubens – Ercole E Il Leone Nemeo (particolare)

 

Non si ha infatti la certezza che sia del pittore fiammingo, ma ne ha certo lo stile, la potenza.

L’opera non mostra le complesse, molte trame di personaggi solite in Rubens, ma nella sola posa dei due soggetti, già scorgiamo la voglia di complicare la composizione alla ricerca di arditezze pittoriche.

La luce non è la sua solita, sfavillante, che rimbalza sui colori rendendoli vivi,  ma è espressa tra il cupo bruno che copre molta della superficie del quadro. Caravaggesca nella persistenza del virtuosismo espresso nelle ombre ma meno diretta di quella solita del maestro lombardo, non è certo quella rischiarante puramente barocca, ma più simile a quella dell’altro grande maestro fiammingo Rembrandt.

L’Ercole invece è dipinto con la possanza e la carica emotiva tipica di Rubens, magnifico nella descrizione dell’anatomia, a volte liberamente interpretata, anzi tendente alla non curanza delle realtà dei muscoli ma stupendamente resa nelle rotondità, nella rappresentazione dello sforzo, nei chiaroscuri, nei riverberi descritti nella penombra. E’ da gustare con calma la descrizione della schiena che anche se dipinta con una muscolatura discutibile, è così ben resa da farcene dimenticare.

 

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Rubens – Ercole E Il Leone Nemeo (particolare)

 

Rubens si esalta nella pittura nell’ombra e si dimostra un maestro.  Tutta la parte inferiore del felino è in ombra e finemente lavorata nella pelliccia, nella posa incredibilmente ben resa della zampa piegata, difficilissima se si pensa che ovviamente non poteva avere modello. Anche la schiena e la zampa anteriore sono così ben costruite che non ci poniamo il dubbio se effettivamente rispecchino la realtà anatomica. Ormai incantati da tanta valenza pittorica, prendiamo per buono anche il disegno della testa del leone, accattivante nell’espressione, bellissima nei colori e nella pennellata ma decisamente sbagliata nella costruzione anatomica, tanto da ricordarci le libere interpretazioni delle bestie di Delacroix.

Tutta la forza che può esprimere un Ercole contro il leone è descritta magnificamente nel quadro, se ne avverte la sensazione, riscaldati dagli aranci e dagli ocra che come un sole splendono nel bruno sfondo.

 

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Rubens – Ercole E Il Leone Nemeo (particolare)

 

Puramente decorativo sembrerebbe essere il leopardo ormai morto sotto i piedi dell’eroe, eppure, Rubens gli dona un’attrattiva generatrice d’invidia per molti pittori, curandone il manto fin nell’addentrata ombra in maniera realistica.

La composizione assume così le fattezze di una sorta di cupola, una costruzione ad arco adatta a risaltare la contrapposizione delle due forze presenti sulla scena che, fronteggiandosi la mantengono vitale.

Da notare la fine contrapposizione compositiva tra la testa di Ercole in alto a destra e il teschio in basso a sinistra, quella del leone in alto a sinistra e quella del leopardo morto in basso a destra e la studiata direzione luminosa che proviene da dietro il leone, come ad indicare la via di uscita dall’oscurità che sarà sgombra superato l’ostacolo felino.

Un quadro capolavoro tra i meno conosciuti di Rubens.

 

 

 

 

 

 

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