Veronese – Bozzetto per il Paradiso – 1582

Veronese – Bozzetto per il Paradiso – 1582

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Veronese – Bozzetto per il Paradiso – 1582

Vanto del Palais Des Beaux Atrs di Lille è questa perla del Veronese(1528 – 1588), studio per il “Paradiso” del 1578-1582.

Dipinto per il concorso bandito dalla Repubblica di Venezia nel 1582, non fu mai realizzato nelle versione definitiva e la grande tela a cui lavorò il Veronese occupandosi della parte centrale e Francesco Bassano cui era affidata il resto, è andata perduta.

Il premio della gara era appunto l’assegnazione della realizzazione di una immensa tela, la più grande mai dipinta (700 x 2200 cm) che doveva sostituire l’affresco danneggiato della ”Incoronazione Della Vergine” nella Sala del Maggior Consiglio nel Palazzo Ducale.

La gara destò grande interesse all’epoca perché vedeva impegnati grandissimi artisti: Tintoretto, Paolo Caliari detto Veronese, Palma il Giovane, Francesco Bassano e fu vinta ex aequo dal Veronese e Francesco Bassano. Ma alla morte del Veronese nel 1588 la grande tela non era ancora finita per le incomprensioni tra i due artisti che non riuscivano a collaborare.

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Tintoretto – Paradiso – 1588 /1592

L’incarico venne allora affidato al Tintoretto che intraprese un suo personale approccio alla rappresentazione rivoluzionando totalmente il disegno, la colorazione, la composizione, dando origine alla immensa tela che ancora oggi troviamo nel palazzo Veneziano.

Del “Paradiso” di Veronese, resta questo bozzetto 87 x 234 cm dalla splendida fattezza che gli valse la vittoria della gara veneziana.
La particolarità della composizione gioca su più piani di rappresentazione, costruzione altre volte adottata dal Veronese e si fonde con la luce magistralmente dosata ad illuminare una schiera di personaggi che si perdono nell’estasi dell’adorazione della Madonna immersa in un fiammeggiante riverbero aureo.

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Veronese – Bozzetto per il Paradiso (particolare lato sinistro) – 1582

La composizione conica, è completamente riempita da schiere di angeli e beati non ancora dettagliati alla perfezione come nello stile del Veronese (è un bozzetto) ma già con una forte caratterizzazione nelle ombreggiature e nella posa.

Il tutto è scandito da una interpretazione della scala cromatica sapientemente dosata che va a definire senza scomporsi nelle sue tonalità, una moltitudine di personaggi ondeggianti in un movimento perpetuo, mantenendo il perfetto equilibrio cromatico. La piramide di luce costruita dalla colorazione, inghiotte lo spettatore in un vortice che lo trasporta verso l’alto dove può assistere alla celebrazione del trionfo paradisiaco.

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Veronese – Bozzetto per il Paradiso (particolare lato destro) – 1582

Infine quasi irraggiungibile, altissima al centro del quadro, la Madonna viene incoronata da Dio e il figlio mentre la colomba, incarnazione dello Spirito Santo vola sopra di loro.

Il quadro bozzetto, dieci volte più piccolo di quella che doveva essere la versione definitiva, mostra la scena quasi illeggibile e ne veniamo a conoscenza principalmente dalle cronache del tempo.

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Veronese – Bozzetto per il Paradiso (particolare centrale) – 1582

Resta il rammarico di non poter ammirare l’opera finita nella sua gigantesca totalità che certamente l’assoluta grandezza artistica del Veronese, reduce dalla miriade di capolavori stupendamente confezionati, avrebbe reso leggendaria riversando la sua smania di perfezionismo in una tela lunga ben 22 metri e ne avrebbe sicuramente fatto un altro splendido capolavoro dell’Arte italiana  elogiato in tutto il mondo.

 

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