Oggi potremmo lasciarci affascinare dalle calme e solitarie marine di Walter Lazzaro, potremmo farci pervadere dall’azzurro intenso che domina i suoi quadri, dalle striature delle mille sfumature che ne costituiscono la struttura, dal calore improbabile del mare invernale, comunque azzurro, comunque imperdibile.
Così facciamo e ci immergiamo nella pittura di questo artista romano, nato nel 1914 e morto nel 1989 che ha lasciato brani pittorici di vera poesia.
Quando un pittore figurativo riesce a raggiungere la perfezione e la completezza in un’opera con pochissimi dettagli immersi in graduazioni tonali infinite, quando con poco riesce a comunicare sensazioni belle e uniche, quando il suo tema irrompe in noi con la gentilezza di una brezza marina e la possanza di una marea crescente, abbiamo trovato qualcosa che vale la pena di innalzare a piccolo capolavoro.
Walter Lazzaro ci ha lasciato pezzetti del suo universo che sono sopravvissuti a lui rendendolo meno mortale di quanto lo è la natura umana.
Pittore, attore protagonista de “La Formarina”, dove impersonificò Tiziano Vecellio, fu tenente catturato durante la Seconda Guerra Mondiale e deportato in Polonia. Di questa esperienza rimangono opere piene di pathos e angoscia. Fondatore e direttore del Liceo Artistico di Novara, fu definito a ragione “il pittore del silenzio”.
Complimenti questo blog è molto interessante
Grazie da McArte!