Anicka Yi – L’odore dell’Arte

Anicka Yi – L’odore dell’Arte

Anicka Yi – Lifestyle Wars – 2017

 

Tra le sensazioni più studiate negli ultimi decenni dagli artisti contemporanei e non solo, c’è l’olfatto.

Da sempre l’Arte ha trovato il modo di esprimersi  ed essere fruita attraverso la vista, l’udito, ma anche il tatto, dato che le sculture sono tridimensionali e sondabili al tatto. Anche il gusto non ha poi trovato resistenze nel campo dell’Arte, composizioni commestibili , quando non vere e proprie sculture di cibo, sono allestite da molti secoli anche se hanno il problema mai risolto di estinguersi con la loro fruizione.

L’Arte dell’olfatto invece è stata relegata fino a poco tempo fa, solo nel confezionamento di profumi, certo molto elogiata, poi ad un certo punto si è pensato di creare vere e proprie opere d’arte olfattive.

 

Anicka Yi – Force Majeure – 2017

 

Uno dei precursori anche in questo campo è stato Beuys, che già nel 1964 costruiva “Stuhl Mit Fett”, scultura di materiale organico, costituita da qualche decina di chili di grasso, con tutti i suoi odori e dissapori, cangianti e peggioranti nel tempo.

L’olfatto e il gusto restano comunque ancora oggi i sensi che la tecnologia cerca di ricreare senza riuscirci. Se sono di uso comune apparecchi che ricreano suoni perfetti, perfette immagini e da pochi anni ci sono le stampanti “tre D” che possono ricreare le forme a distanza, lo stesso non è per gli odori e i sapori. Sarebbe comodo se i nostri PC potessero darci un assaggio olfattivo e gustativo dei cibi da acquistare tramite la rete, ma i tentativi in questo senso sono stati sempre fallimentari.  Molti sono stati gli esperimenti in cui alla visione di filmati si associavano non solo suoni  ma anche odori, il risultato è stato però per il momento molto macchinoso e mediocre.

La strada percorsa dall’artista coreana naturalizzata statunitense Anicka Yi è però interessante. Lei ha cercato di racchiudere nelle sue sculture e istallazioni, degli odori particolari, addirittura li ha resi protagonisti.

 

Anicka Yi – Force Majeure – 2017

 

Essenze tra le più disparate, caricate di una forte componente biologica hanno animato le sue esposizioni, spesso lasciando a dire il vero, i visitatori insoddisfatti, perché pare che per assaporarle, si deva avere un olfatto finissimo.

Partendo dal presupposto che l’olfatto è un senso tra i più sviluppati nelle donne mentre gli uomini preferiscono farsi guidare dalla vista, la Yi ha allestito spesso mostre dedicate piuttosto al gentil sesso, quando velatamente, quando in modo eclatante come l’evento “You Can Call Me F“, dove venivano fatte odorare fragranze prelevate da diverse parti del corpo di artiste “femministe”, oppure “Force Majeure” nel  2017, dove ha allestito vetrine piene di batteri liberamente lasciati crescere per osservarne le figure costituite dalle colonie ed ovviamente odorarne felicemente gli effluvi. In realtà però le composizioni di batteri sono risultate più interessante sotto l’aspetto estetico, sapientemente costruito e racchiuso in teche ben illuminate e progettate.

 

Anicka Yi – Lifestyle Wars – 2017

 

Lifestyle Wars” del  2017 è stata l’altro evento tra i più interessanti allestiti da Anicka Yi. Questa volta la protagonista della istallazione è stata una colonia di formiche, migliaia che si muovevano incuranti dei visitatori nella loro affannosa opera di squadra. Il lavoro di Yi è prima di tutto esteticamente ricco. Il formicaio è costruito sul modello di giganteschi circuiti elettrici che già di per sé, hanno una attrattiva notevole, snodandosi anche tridimensionalmente, fluorescentemente illuminati nella penombra. L’effetto è bellissimo, se a questo si aggiungono quelle minuscole macchioline che sono le formiche, si ha anche la sensazione che l’istallazione sia in perenne movimento. Ma se torniamo alla spinta pulsiva di Anicka Yi, dobbiamo ricordare che il suo principale scopo è quello di creare una rassegna olfattiva particolare e in questo ha fallito. L’odore dell’acido formico a parere della Yi sarebbe dovuto risaltare eclatante nelle narici degli astanti ma dai risultati di un rapido sondaggio tra i visitatori, pare che sia stato così esile da non apparire. Qualcuno presupponeva di averlo sentito, altri decisamente dichiaravano di non aver sentito proprio niente,  poi c’è sempre chi, come nella fiaba dei “Vestiti dell’Imperatore” , ha detto di aver sentito paradisiaci effluvi, forse solo per non sfigurare davanti agli altri che ne sembravano rapiti.

 

Anicka Yi – Lifestyle Wars – 2017

 

Al di là degli scopi della Yi, il suo lavoro per quanto assurdo è interessante soprattutto sotto il profilo estetico e teorico, piuttosto che funzionale alla sua causa o valido ai fini di una ricerca sull’olfatto. Insomma, nonostante gli sforzi della Yi, sembra che non si possa riuscire ad odorare una formica e sembra che ancora non siamo riusciti a distinguere qual è la differenza tra il sudore o le secrezioni vaginali di una femminista rispetto ad una donna che non lo è…..Ce ne faremo una ragione.

 

 

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