Anish Kapoor – Sesso, gigantismo, specchi e altro

Anish Kapoor – Sesso, gigantismo, specchi e altro

Anish Kapoor – Leviathan – 2011

Artista che in ogni sua opera vuole creare stupore ma soprattutto clamore, Anish Kapoor è uno di quelli che tra l’altro soffre di gigantismo, ovvero vuole sorprendere non solo per i soggetti ma spesso e soprattutto per le dimensioni che in alcune sono proprio la caratteristica attrattiva principale, come in “Leviathan” del  2011, una enorme struttura tondeggiante costruita all’interno della Mostra Annuale “Monumenta” tenuta al Grand Palais di Parigi dove quasi riempiva totalmente gli ampi ambienti.

Anish Kapoor – Cloud Gate – 2004

Altre sue opere affette da gigantismo sono: “Dirty Corner”, una enorme struttura di ferro arrugginito lunga 60 metri montata a Versailles dal 2011 al 2015, che ripropone un tema caro ad Anish Kapoor, ovvero la parte anatomica femminile  più desiderata, la vagina; “Cloud Gate” del 2004 nel Millennium Park di Chicago, che è una immensa struttura in acciaio specchiante dalla forma ovoidale ispirata ad una goccia di mercurio; la contrastata “bocca” posta a Napoli all’entrata delle metropolitana; “Sectional Body Preparing For Monadic Singularity” del 2015 appunto un’altra versione di quella sezione di corpo femminile molto ricercata.

Anish Kapoor – Napoli

E se Anish Kapoor spesso asserisce che il soggetto della sua scultura non è la vagina e in suo soccorso si può citare il quadro di Magritte del 1928 “Questa Non E’ Una Pipa”, anche nel suo caso è del tutto evidente che lo è.  

Anish Kapoor – Dirty Corner – 2011

La rappresentazione della vagina, la maestosità gigantesca delle opere, la superficie riflettente ciò che c’è intorno o una porzione di cielo, sono tra i soggetti principali che lo ispirano a creare opere che sempre fanno discutere, al punto che più di una volta sono state oggetto di sfregio vandalico ma non solo, altre trovate curiose lo hanno imposto alle cronache come artista particolarmente bizzarro, quali l’aver brevettato un tipo di colore nero, il “Vantablack”  che riesce ad assorbire il 99,9% della luce facendo divenire praticamente imperscrutabile ogni oggetto.

Anish Kapoor – Carta stagnola dipinta all’interno con nero “Vantablack”

Come fece Yves Klein nel 1957 che depositò il suo “IKB – International Klein Blue”così Kapoor ha depositato il copyright del suo nero affinchè nessun altro artista possa usarlo.

La polemica di questo antipatico evento si è trascinata fino a quando il critico e artista Stuart Semple ha a sua volta brevettato un tipo di rosa “puro”che poteva essere comprato da tutti per una modica cifra tranne che da Anish Kapoor, e non contento, ha cercato e trovato un tipo di nero ancora più assorbente di quello di Kapoor , che raggiunge il 99,965% dei raggi di luce assorbiti, l’ha poi messo in vendita sempre per pochissimi soldi , anche questo acquistabile da tutti tranne che da Kapoor.

Anish Kapoor – Descension – 2015

Una delle sue ultime opere imperdibili è  “Descension” del 2015, uno spettacolare cerchio scavato nel pavimento all’interno del quale un vortice di acqua scura girava perennemente risucchiato al suo interno, assieme all’altra “Ascension“, presentata nella Chiesa di San Giorgio a Venezia, dove nel 2011 una colonna di vapore acqueo guidata da ventilatori, si manteneva stabile e vorticosa all’incrocio delle navate.

Anish Kapoor – Ascension – 2011

 Nato nel 1954 a Bombay in India, Kapoor si trasferisce a Londra dove  studia Arte,  diviene negli anni ’80 uno tra i maggiori rappresentanti della “New British Sculpture“, inizialmente i suoi lavori sono astratti e fluttuano in dimensioni e spessore tra il bassorilievo e la tridimensionalità piena, ben presto il sesso femminile diviene una delle sue costanti componenti tematiche, si nota una assonanza e una concretizzazione tridimensionale dei concetti che Fontana spiegava nella bidimensionalità della tela, di quegli anni è anche la sua ricerca sul pigmento puro con cui ricopriva i lavori, ripresa poi in seguito.

Anish Kapoor – Scultura altorilievo

Interessante è anche la sua serie di lavori con la cera rossa, sculture ma anche islallazioni come Shooting Into The Corner“, dove un cannone spara proiettili di questo materiale verso una parete bianca, ricreando l’effeto del flagello della carne e del sangue.

Anish Kapoor – Shooting Into The Corner

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