Arthur Streeton – L’Impressionismo in Australia

Arthur Streeton – L’Impressionismo in Australia

Arthur Streeton – The Purple Noon’s Transparent Might – 1896

Per capire quanto possa essersi evoluta la pittura con la nascita dell’Impressionismo in Francia, è forse opportuno, anche se paradossale, conoscere la pittura australiana della seconda metà dell’’800.

Uno dei massimi interpreti della pittura paesaggistica del periodo in Australia fu certamente John Glover, aristocratico inglese emigrato in tarda età in quella nuova terra che nasceva come colonia penale.

Arthur Streeton – Near Heidelberg – 1890

Nei quadri di Glover l’Australia resta una terra ospite, che l’artista vedeva con gli occhi di estraneo e che cercava di rappresentare nello stile della vecchia Europa vittoriana. Ne risulteranno cartoline inesistenti, ben dipinte dove ogni tanto si affacciano individui locali visti con curiosità.

Il successivo passo dell’Arte australiana è caratterizzato dall’opera di Strutt, artista arrivato nel nuovo mondo alla giovane età di 25 anni, che quindi lo vede come proprio, poiché lì trascorrerà la maggior parte della sua esistenza. La sua pittura è di matrice realista, non solo nei soggetti ma anche nella loro rappresentazione. Lui stesso è un colono e nel dipingerli, dipinge se stesso, la propria vita, con pennellate descrittive. Il suo scopo sembra infatti quello di creare immagini-testimonianze. Dalle sue opere si capisce che il ricordo di quel peccato originale che furono le colonie penali, lascia spazio a sentimenti patriottici e si forma così il popolo australiano, con suoi costumi, usanze, economie e industrie.

Arthur Streeton –

 Per arrivare a vedere rappresentata  la vera essenza di quel nuovo mondo, si dovrà però arrivare alla pittura libera da preconcetti descrittivi e guidata dalla parte più emotiva dell’uomo, dalla sua percezione, delle sensazioni che un soggetto, un paesaggio può dare. I virgulti di tutto questo erano già nella pittura Europea e stavano conquistando spazio con l’avvento dell’Impressionismo, in Australia furono il fondamento della pittura nazionale.

Arthur Streeton – Mount St. Quentin

Tra i più importanti artisti impressionisti australiani si può citare Arthur Streeton (1867-1943) nato a Duneed, nel Victoria. Fin da giovanissimo esplorò i territori australiani e dipinse paesaggi ispirati a Turner, si orientò poi naturalmente verso l’Impressionismo e  dette una svolta all’Arte australiana dettandone le prime caratteristiche.

Streeton viaggiò moltissimo, non solo in Australia ma anche nel resto del mondo, più volte ritornò in Europa per poi riportare in patria le nozioni pittoriche acquisite.

La sua opera più famosa è un’icona australiana “Golden Summer, Eaglemont”, dipinta nel 1889, dove descrive il paesaggio con quei colori che saranno sua caratteristica distintiva: dagli ocra usati con grosse pennellate per riempire la sterminata pianura seccata dal sole e intervallata da collinette, agli azzurrini che animano i cieli monotoni e sconfinati.   

Arthur Streeton – Golden summer, Eaglemont – 1889

 Streeton nei suoi viaggi conobbe i più interessanti artisti australiani e nel 1888 decise di passare qualche tempo presso una fattoria nella zona di Heidelberg, nei pressi di Melbourne. Lì, assieme a Charles Conder,  Tom Roberts ed altri artisti di passaggio, si fermò per molti mesi fondando una esperienza artistica che passerà alla storia come “la scuola impressionista di Heidelberg” e che voleva ricalcare l’esperienza della “scuola di Barbizon” in Francia del 1849, dove Corot, Millet, Rousseau ed altri, posero  le basi per le loro concezioni pittoriche.

Arthur Streeton – The River – 1896

Golden Summer, Eaglemont” fu dipinto a Heidelberg in una torrida estate australiana circa 40 anni dopo Barbizon, mentre assieme ad altri amici artisti, si sorseggiava vino e si assaporava formaggio. La pennellata impressionista di Streeton, libera da formazioni preconcette riuscì a cogliere finalmente l’essenza del paesaggio australiano, la sua accecante  luminosità, la sua sorprendente sconfinatezza, i suoi colori, la sua pericolosità, la sua arsura, la caparbietà  dell’esistenza che vi si annida nonostante tutto, il contrasto tra i fiumi rigonfi di azzurra acqua limpida e il paesaggio comunque arido tutto intorno . Fu lì che Streeton dichiarò che i colori fondamentali  dell’Arte australiana erano l’azzurro del cielo e l’oro della terra bruciata dal sole e che con questi si arrivava a capire l’essenza di quella terra. Come dargli torto vedendo le sue opere?

Arthur Streeton – Bathers

Oltre a condividere la passione pittorica, gli artisti di Heidelberg avevano la stessa passione per le liriche del poeta australiano Adam Lindsay Gordon e non di rado, battezzarono i loro quadri con suoi versi. In quel periodo la loro produzione artistica fu florida e dettero origine a molti quadri “en plein air” ora presenti nei musei australiani.

Tornato in Europa Streeton fu a Londra, a Parigi, dove espose i suoi lavori. Subito si distinsero, erano infatti così diversi dai paesaggi europei che all’interno di qualsiasi esposizione risultavano a se stanti. Non poteva essere altrimenti, perché in Europa un paesaggio come quello australe non esisteva e soprattutto non esisteva una luce simile che, esaltata dalle pennellate impressioniste, risultava innovativo, forse ancora  troppo per quel periodo. Alla Royal Accademy si diffuse presto la fama per la sua opera  “Golden Summer, Eaglemont”, la stessa che fu premiata a Parigi.  

Arthur Streeton – Fire’s on – 1891

Streeton Si arruolò poi nel Medical Corps inglese, divenne pittore ufficiale dell’esercito Australiano in Europa, ma anche nei suoi quadri di questo periodo l’attenzione è distribuita non nelle scene prettamente di guerra o di dolore ma nel paesaggio. La sua pittura si concentrava non sulle battaglie ma nell’attesa dei soldati che poi in realtà molto spesso occupava la maggior parte del loro tempo.    

Non arrivò a raggiungere la fama che forse avrebbe meritato in tutta Europa ma fu acclamato in Australia dove poi ritornò e raccolse onori di ogni genere. Il suo quadro più famoso raggiunse la cifra record  nel 1995, quando fu acquistato per  3,5 milioni di dollari.  

Arthur Streeton – My Camp – 1896

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