Erik Johansson è un artista svedese classe 1985. Stabile a Berlino, si dedica da anni alla fotografia condita con abbondanza di ritocchi digitali. Il suo prodotto tende a stupire, a far entrare nella vita quotidina l’impensabile, l’impossibile, l’inimmaginabile.
Le sue opere spesso tradiscono la forte influenza che Escher ha avuto su di lui, lo cita, lo rivitalizza, ma tra i suoi ispiratori ci sono sicuramente anche Magritte, il Surrealismo e tutta la voglia di usicre dalla creazione di immagini ordinarie.
Professionista dell’uso di Photoshop, se ne serve in modo pulito, quasi scontato nella creazione di texture e ambienti, forse troppo asettici, per chi è abituato ad una maggiore elaborazione delle scene, delle luci.
Erik Johansson va al sodo, perfetto nella resa della veridicità tridimensionale e nelle ombreggiature, ha nel punto focale della sua attenzione l’azione che vuole mettere in evidenza.
Le sue foto stupiscono, divertono, in modo sano, pulito ironico, spesso accettando il confronto con tematiche attuali quali l’ecologia, l’urbanistica, lo spazio umano-casa.
Il verde trabocca dalle sue immagini, gli spazi aperti sono visti come fonte di ispirazione infinita, come le strade che li attraversano, contaminazione umana necessaria e…..impropria.
Erik gioca con le strisce di asfalto, come fossero scie, un novello filo di Arianna che ci trasporta in mondi immaginifici.
Erik gioca con qualsiasi tipo di immagine, da un paio di scarpe ad una buccia di arancio , al Tetris, al Lego.
La sua è una fantasia fervida che si arrampica oltre il muro del mondo reale, ne carpisce immagini e ce le riporta , facendoci partecipi di meraviglie, sogni.