Francesco Hayez –  Meditazione Sulla Storia D’Italia – 1850

Francesco Hayez –  Meditazione Sulla Storia D’Italia – 1850

Francesco Hayez – Meditazione Sulla Storia D’Italia – 1850

 

Francesco Hayez (1791 – 1882) fu pittore di umili origini nato a Milano. Con le sue opere arrivò alla fama prima a Roma, spinto anche da Antonio Canova, poi nella sua città di origine dove infine gli furono attribuiti i dovuti onori.

Inizialmente fu pittore neoclassico, dipinse nudi di donna, poi si spostò sul genere mitologico, infine su quello storico tipico della vena romantica che spopolava in Europa nell’’800.

 

Francesco Hayez – Malinconia – 1841

 

Fu il Delacroix italiano, si fece coinvolgere dalle rappresentazioni di avvenimenti storici passati ma che potevano avere un riscontro nel suo tempo, fino a quando iniziò a dipingere scene simboliche e allegorie nascoste all’interno di soggetti a prima vista insospettabili.

Si trasformò così nel lettore e rappresentatore emotivo delle varie fasi del Risorgimento Italiano.

Famosissime restano le tre versioni de “Il Bacio”, dove nello stesso soggetto, gli abiti cambiano di colore a seconda del contesto storico in cui sono stati realizzati. Nella prima versione, dipinta nel 1859, dopo l’ingresso a Milano di Vittorio Emanuele II° e Napoleone III°, si ha la predominanza dei colori della bandiera francese e quella italiana uniti appunto in un simbolico bacio liberatorio, ma nella seconda versione del 1861, i colori sono solo quelli della bandiera italiana, forse per sottolineare il disaccordo raggiunto dai popoli, mentre nella terza versione del 1867, ritorna nei colori l’abbraccio delle due bandiere nazionali però con accanto un velo bianco, simbolo di resa.

La simbologia culturale, storica, contemporanea prese sempre più piede nelle opere di Hayez, sospinta dal suo fervore patriottico e gli valse anche le lodi di Mazzini. Esplose nei due dipinti, “Meditazione Sulla Storia D’Italia” del 1850 e “Meditazione” del 1851.

 

Francesco Hayez –  Meditazione – 1851

 

Entrambi i quadri rappresentano la stessa modella in pose discoste. Dipinti con il levigato realismo che lo contraddistingue, mostrano una donna, appunto l’”Italia”, dall’aria affranta, la fronte bassa, lo sguardo crucciato, dal seno mezzo nudo e le vesti candide di amara sconfitta. Sul grande libro che potrebbe essere scambiato per una bibbia, è indicativa la data relativa alle 5 giornate di Milano.

Sconsolata, la personificazione dell’”Italia” regge in una mano la croce e nell’altra il volume dal titolo “Storia d’Italia”, in ricordo del martirio avvenuto nelle strade milanesi nei giorni del 1848, quando si cercò di ottenere con i moti l‘indipendenza dall’Impero Asburgico. Amaro fu l’epilogo, se si pensa che ancora dopo due anni la seconda tela fu esposta al pubblico col titolo “La Meditazione” invece di quello che Hayez le aveva assegnato: “L’Italia Nel 1948”, per sfuggire alla censura.

Nella prima versione, rassegnata, dallo sguardo torvo ma deciso nella seconda, l’Italia è presentata da Hayez in quegli anni sempre come un popolo vinto, spogliato della propria sovranità, dalle vesti candide del triste colore della resa.

 

Francesco Hayez – Il Bacio – 1867

 

Come nelle tre versioni de “Il Bacio”, così anche nelle due versioni dell’”Italia”, la rappresentazione di Hayez non può che rispecchiare la storicità degli eventi: la sconfitti dei moti popolari, la delusione dall’alleanza francese.

In piena fase romantica, Hayez ne è il massimo esponente della scuola italiana, con tutti i suoi slanci sognanti e le cocenti sconfitte, sempre dipinti con la grazia di un grande pittore che cesella le vesti con pieghe e ombreggiature ricercatissime, così come gli oggetti di sfondo, per lui simbolici e importanti, e trascura i volti protagonisti, spesso nascosti nell’ombra alla maniera di un Tiziano che in alcune opere cela così i particolari più significativi.

E’ in realtà singolare la insistita ombreggiatura dei volti nelle opere più famose e rappresentative di Hayez, ma bisogna pensare che quella era l’epoca di Giuseppe Verdi, di Mazzini, dei moti carbonari, dove il complotto, il segreto, la cospirazione si respiravano nell’aria come l’odore della polvere da sparo appena bruciata. In questo contesto gli amanti furtivi de “Il Bacio” celano a noi e al mondo la loro identità, ed anche l’”Italia” piega e nasconde il capo, prima rassegnata, poi con cocente spirito di rivincita.

Francesco Hayez – Pensiero malinconico – 1842

 

 

 

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.