George Stubbs – Cavalli

George Stubbs – Cavalli

George Stubbs – Whistlejacket – 1762

 

George Stubbs fu grande pittore “animalista”famoso soprattutto per i suoi quadri di cavalli.

Nacque a Liverpool nel 1724, fino all’età di 35 anni se ne ha notizia come aiutante del commercio di pelli del padre, fu dopo la sua morte che iniziò a studiare incisione, pittura e anatomia. Al ritorno dai suoi viaggi in Italia, si ritirò presso una fattoria solitaria per studiare a fondo l’anatomia dei cavalli di cui pubblicò un libro. Nel 1759 si stabilì a Londra dove finalmente ottenne la fama dovuta come pittore di quadri equestri. Morì nel 1806 e lasciò il progetto di illustrazione dell’anatomia comparata con incisioni, incompleto.

 

George Stubbs

 

Tra i grandi animalisti “troviamo certamente Delacroix, Velazquez, Gericault, tutti grandi esecutori di dipinti equestri, dove spesso il cavallo è interpretato in vario modo: sognante, romantico, Delacroix; obiettivo, Gericault; statuario, Velazquez ; libero, George Stubbs.

Tra questi solo Stubbs incentrò la sua produzione pittorica esclusivamente sul cavallo, solitamente senza scene o altri compagni di rappresentazione.

 

George Stubbs

 

I quadri di Stubbs colpiscono prima ancora che per la loro bellezza, per il fatto che i soggetti siano cavalli allo stato brado, quasi sempre da soli senza presenza umana. A lui interessava il cavallo, per lui simbolo di bellezza assoluta, eleganza magnificenza, forza. Se a prima vista i suoi quadri sembrano per questo semplici e spogli, osservandoli meglio ci si accorge che in verità la presenza equina è così ben resa che da sola basta a riempire la tela. Il suo quadro più famoso è infatti “Whistlejacket“ del 1762 di 292×246,4 cm, un cavallo sauro rampante dal manto rossiccio, isolato su una tela dove non c’è il minimo accenno di sfondo se non un uniforme color ocra intenso. Stubbs fu molto richiesto come ritrattista di cavalli.

 

George Stubbs – Cavalli Vicino Al Fiume – 1763

 

Bellissimi purosangue sfilano entro le sue tele dal portamento nobile, il grosso collo, la piccola e fiera testa, se ne intuisce le membra scattanti, agili, anche nell’immobilità della posa, quasi sempre rilassata.

Spesso con la coda tagliata all’uso inglese, mostrano un impeccabile realismo dei dettagli, che si perde negli sfondi mai troppo curati. Una gioia per la vista, una ode a madre natura che ha la capacità di popolare il mondo di bellezze simili, questo sono i quadri di Stubbs.

 

George Stubbs – Rufus

 

Sono di quantità minori le divagazioni di Stubbs dal tema squisitamente equino dove, balzi di fantasia lo fanno rappresentare scene immaginarie, come le lotte con i leoni, alla maniera di Dealacroix.

Grande animalista anche quando si tratta di dipingere altre specie, Stubbs si lanciò nell’impresa sempre difficile, di dipingere leoni, tigri, leopardi, alci, perfino rinoceronti ma le sue opere migliori restano quelle equestri, le altre possono essere curiose divagazioni per sfuggire ad un soggetto a volte troppo persistente.

George Stubbs – Leone Che Attacca Un Cavalo

 

La caratteristica principale della pittura di Stubbs è la capacità di rendere la lucentezza del manto dei cavalli, che risalta sfavillante nelle tele, aiutata anche da quella trascuratezza dei fondali, più opachi e inconsistenti.

 

George Stubbs – Mambrino -1790

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