Joseph Mallord William Turner (1775-1851) fu un pittore inglese tra i più conosciuti e apprezzati della sua epoca.
In un tempo in cui la pittura francese spadroneggiava con l’interpretazione romantica di Delacroix, neoclassica di Ingres, realista di Gustave Courbet (1819-1877), la scultura raggiungeva le vette di una estetica atta a riscoprire una nuova classicità con Antonio Canova (1757-1822), Bertel Thorvaldsen (1770–1844, danese naturalizzato italiano) e Francesco Guardi (1712-1793) proseguiva la passione vedutista di Canaletto (1697-1768) a suo modo, anticipando il Romanticismo, William Turner si impose nel panorama europeo, quasi isolatamente tra gli inglesi, con uno stile interpretativo della natura personale e che in breve dette spunto ad una nuova tappa evolutiva nel cammino della pittura di tutti i tempi.
Le nature irruenti, i paesaggi trasformati da un turbine irrequieto di ondate di materico sentimento pittorico, fecero breccia nel cuore degli artisti d’oltralpe che si apprestavano alla rivoluzione impressionista. Turner non descriveva la natura ma i suoi aspetti più impetuosi e sconvolgenti. Nelle sue opere, i rossi, si mischiano nel cielo a verdi freddi, creando contrasti cromatici ma anche interiori, generatrici di forze sorprendentemente attraenti. La natura si trasforma sotto la sua percezione carica di forza emotiva, somatizzando battaglie personali introspettive nei venti e nelle tempeste, nelle eruzioni notturne di vulcani, nella straripante vena energetica che Turner riusciva a trasportare nelle sue opere. Sono molte le tele in cui il rosso, l’arancio, il giallo incendiano l’atmosfera, enfatizzando i soggetti, descrivendo sciagure, dandone una tragica, possente visione.
Una tale potenza descrittiva non poteva sfuggire al fervore creativo europeo, sempre in cerca di ispirazioni e spinte verso possibilità pittoriche innovative. Tra gli Impressionisti, il più attento degli stimatori di Turner fu Claude Monet (1840-1926).
Turner ne anticipa la pennellata travolgente , improvvisa, libera da costruzioni naturalistiche oggettive, simbolo di rottura definitiva col Classicismo, che sembra già essere troppo irruenta anche per gli Impressionisti. E’ un precursore della colorazione innaturale, emotiva e la passione per la pittura della natura, l’attrazione verso il paesaggio inteso come canovaccio da interpretare attraverso l’esaltazione delle proprie passioni.
Nella sua pittura si è intravisto tra l’altro il primo gemito del Futurismo, sia nei soggetti (i battelli a vapore, le locomotive), sia nello stile, movimentato, teso a rappresentare il divenire dell’oggetto all’interno dell’azione nel contesto naturale.
Già egregio acquarellista, si dedicò alla pittura ad olio studiandone le possibilità, cercando sempre di ottenere effetti innovativi volti ad enfatizzare la natura in movimento.
Turner, altra pietra miliare della storia dell’arte.