L’arte ai tempi del Coronavirus

The Corona Lisa – Isaac Pelayo

L’arte ai tempi del Coronavirus

L’epoca attuale passerà alla storia, ancora non si sa come ma ci passerà, sarà ricordata dai più giovani che ne parleranno ai figli e ai nipoti. Ma quale sarà il giudizio che ne daranno i posteri a bocce ferme? Chi aveva ragione, chi torto? Il “Lockdown” è stato il modo giusto di affrontare il pericolo attuale o invece è stata una misura eccessiva? I dottori sono stati angeli salvatori oppure inutili carcerieri di cittadini inermi rinchiusi in una dittatura di medici? I politici sono stati all’altezza della situazione? E le forze dell’ordine? L’economia mondiale salterà? L’Italia sarà ridotta sul lastrico?

Tutti hanno una opinione ma nessuno in verità sa come andrà a finire.

Prevarrà la paura o come viene definita la prudenza, oppure la ragione economica?

Mobile World Virus – TvBoy

E l’Arte al tempo del Coronavirus cosa fa? Non molto a dire il vero, al momento a parte Banksy , pochi altri si sono espressi sull’argomento con pareri degni di nota, forse perché c’è troppa confusione, troppi pareri discordi e l’Arte è un inganno che si nutre di verità, ma di verità ne abbiamo scoperta ancora poca.

Scartando le varie “Gioconde” e icone simili con mascherine, tra le immagini che potremo trovare come rappresentative scegliamo questa, tristissima, ma anche gettonatissima sul web: “Gli Amanti” di Magritte del 1928. Un quadro non di qualità eccelsa, di piccolo formato, 54x73cm ma che dal momento della sua presentazione è stato  innalzato ad essere una icona dell’Arte Moderna, come del resto lo sono diventate molte altre opere di Magritte.

Si narra che Renè Magritte (1898-1967) nel dipingerlo si fosse ispirato al suicidio della madre che si gettò a fiume con uno straccio sulla faccia, altri invece fanno risalire la particolarità del volto coperto alla famosa  caratteristica “magrittiana” di coprire i volti dei suoi personaggi con oggetti vari.

Gli Amanti – Renè Magritte – 1928

E’ un dato di fatto che quest’opera fu da subito interpretata quale emblema di un travolgente sentimento che per un motivo oscuro purtroppo deve essere celato, per questo rimasto incompleto, irrealizzato nella sua totalità fisica.

E giustamente quale immagine può rappresentare i rapporti umani meglio di questa, in un periodo in cui ci viene chiesto di negarli nel modo più assoluto?

Quando Magritte dipinse “Gli Amanti” era fortemente influenzato da De Chirico, dalla sua Metafisica e soprattutto dai suoi “manichini”. Il pittore belga fece una trasposizione surrealista di questi temi approfondendo l’aspetto psicologico e rivelando quanto siano importante i rapporti interpersonali, il contatto, i connotati fisici, la volontà di ricercarli e individuando la difficoltà di esistere senza di essi quale caratteristica degli esseri umani. Tutto questo è subito evidente a chiunque osserva l’opera che di per sé non avrebbe grande attrattiva se non il fatto di rendercene immediatamente coscienti.     

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