Marco Mariucci – Guerriero Messapico – 2010

Marco Mariucci – Guerriero Messapico – 2010

Marco Mariucci – Guerriero Messapico – 2010

 

E’ del 2010 l’inaugurazione della statua in bronzo “Il Guerriero Messapico” a Cavallino, in provincia di Lecce.

L’autore è Marco Mariucci, scultore genovese del 1970, diplomato all’Accademia di Belle Arti di Carrara e docente in scultura.

Tra i vari materiali che usa, nel bronzo ha scelto di rappresentare questo omaggio all’antico popolo dei Messapi che arrivato pare da Creta, si insediò sul territorio salentino  tra il X° e il VI° secolo a.c., fondando diverse città tra cui anche Cavallino. Le colonie greche spartane dei territori vicini furono loro nemiche, soprattutto Taras (Taranto) e Reggio. Li chiamarono “Messapi”, letteralmente tradotto “in mezzo all’acqua” perché risiedevano, tra il Mar Ionio e quello Adriatico.

 

Marco Mariucci – Guerriero Messapico – 2010

 

Grandi combattenti ma anche stimati domatori di cavalli, i Messapi riportarono vittorie sulle città vicine e ci restarono in conflitto fino all’epoca romana, quando infine il loro territorio fu invaso dall’Impero nel 266 a.c..

Tra le tante, resta epica la sanguinosissima battaglia nel Salento del 473 a.c..

La ricca città di Carbinia (Carovigno) fu invasa dai Tarantini e la popolazione fu deportata e umiliata in ogni modo, questo scatenò le ire dei Messapi che invocarono il loro dio Thaothor affinchè fulminasse tutti i colpevoli e così si narra che avvenne. Non paghi, i Messapi si coalizzarono con altre popolazioni locali tra cui i Peuceti  di Bari e attaccarono l’esercito Tarantino che nonostante l’alleanza con quello di Reggio fu sbaragliato. Racconta Erodoto che fu una carneficina tra le più sanguinose a memoria d’uomo.

 

Marco Mariucci – Guerriero Messapico (particolare) – 2010

 

Nella stessa città di Cavallino è presente anche il “Monumento Al Cavallo Dei  Messapi”, opera dell’artista cavallinese Isaia Zilli realizzata in ferro che raffigura appunto un cavallo alto 7,5 metri nella sua massima estensione verticale.

La Scultura di Marco Mariucci è alta 2,80 metri, è stata modellata nella posa che ricorda il “chiasmo“, tipica della scultura greca del periodo “Severo”, dove il soggetto tende ad avere l’arto superiore rilassato inversamente a quello inferiore, in modo da simulare un principio di azione o movimento. In verità il “Guerriero Messapico” di Mariucci ha una torsione del busto più accentuata rispetto a quella che si riscontra ad esempio anche nei “Bronzi Di Riace”e la testa rivolta dalla parte dello scudo, come se fosse pronto a fronteggiare un nemico appena avvertito nell’aere.

 

Marco Mariucci – Guerriero Messapico (particolare) – 2010

 

Dal corpo fiero e ben proporzionato, curato nel minimo dettaglio anatomico, il “Guerriero Messapico” di Cavallino sfoggia un grande scudo e un elmo con grandissime corna simile a quello dei  Vichinghi.

Questo ha portato a contestazioni e addirittura a vedere in questa statua una simbologia “satanista” ma la realtà è che i Messapi sfoggiavano elmi con grandi corna, c’è un bellissimo esemplare di “Elmo di Stratega Messapico” con grandi corna in metallo  al British Museum di Londra. Certo quella non era la tenuta da battaglia, certo non combattevano nudi, anche da questo sono nate le contestazioni al monumento. La nudità può però essere interpretata come omaggio agli sculturi della Grecia, da cui i Messapi avevano origine.

 

Elmo di Stratega Messapico – British Museum di Londra

Recita la scritta sul piedistallo del “Guerriero Messapico”:

MESSAPUS EQUUM DOMITOR

NEPTUNIA PROLES

QUE NEQUE FAS IGNI CUIQUAM

NEQUE STERNERE FERRO

(Messapo domatore di cavalli. Prole di Nettuno che né il ferro né il fuoco possono abbattere)

[Virgilio Eneide Libro VII Versi 691-692]

E’ Virgilio a citare Messapo, invulnerabile e domatore di cavalli, figlio di Nettuno, impegnato nella lotta in vari punti dell’Eneide. Sappiamo che l’Eneide non ha valenza storica, ma anche che molti dei particolari scritti, hanno fondamenta reali o basi nei miti omerici. In questo caso Messapo è stato fatto coincidere con un grande guerriero che appunto nell’Eneide è chiamato col nome del suo popolo ed è probabile che l’interpretazione non sia sbagliata.

 

Guerriero Messapico del Parco dei Guerrieri di Vasto

 

La leggenda dei “Leoni Messapici” esiste e riguarda quell’antico popolo discendente da guerrieri cretesi naufragati nel Salento. Divenuti pacifici allevatori e pastori, sapevano trasformarsi in guerrieri spietati quando ce n’era il bisogno.

La città di Cavallino e dintorni pullulano di testimonianze messapiche, a poche decine di chilometri c’è il “Parco dei Guerrieri di Vasto”, circa 20 ettari di terreno già sito archeologico, dove campeggiano le gigantesche, scure sagome dei guerrieri messapici.

Guerriero Messapico del “Parco dei Guerrieri” di Vasto

 

 

 

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