Martin Puryear – Big Phrygian – Al padiglione U.S.A. della 58° Biennale di Venezia 2019

Martin Puryear – Big Phrygian – Al padiglione U.S.A. della 58° Biennale di Venezia 2019

Martin Puryear – Big Phrygian – 2014

 

L’artista a cui è stato affidato il padiglione degli U.S.A. alla Biennale di Venezia 2019 è Martin Puryear  (1941  Washington), scultore fuoriuscito dal Minimalismo primordiale per tuffarsi in una concezione scultorea più rappresentativa di idee piuttosto che di forme.

Affascinato dai materiali e la loro forma originaria, Puryear  cerca di mantenerne intatti i canoni pur accostandoli a quelle che sono le sue intenzioni comunicative che nel tempo sono diventate vere e proprie sciabolate sociali. Puryear utilizza materiali poveri, il ferro, la pietra, il legno.

Una delle sue sculture più interessanti è “Big Phrygian”  del 2014 dalle misure di 58x40x76 cm eseguita in legno di cedro dipinto di rosso. Dello stesso soggetto ce ne sono altre versioni, fatte di steli di legno intrecciate o di metalli sapientemente arrugginiti.

Il tema che Puryear vuole portare all’attenzione del pubblico è la “libertà”, e lo fa attraverso la rappresentazione di uno dei simboli più usati nei secoli: il “cappello frigio”.

 

Martin Puryear – Un And Over

 

Il “cappello frigio” ha una lunga tradizione che risale al VI° secolo a.c., fu costume del popolo persiano fino al II° secolo a.c. Era formato inizialmente da pelle di capretto cucita che appunto prendeva la tipica forma a cono con la punta rivolta in basso. Fu adottato dai sacerdoti persiani del sole, poi dall’esercito persiano, nell’antica Roma era donato come simbolo agli schiavi liberati. Fu quindi in questo periodo che il cappello, simbolo antico del dio Mitra, il cui nome si traduce con amicizia o alleanza, divenne anche simbolo di libertà. Fu usato durante la rivoluzione francese, poi nei simboli massonici americani e perfino nelle monete romane commemorative dell’uccisione di Giulio Cesare. Infine è il cappello dei Puffi e nel carnevale di Ivrea è il simbolo distintivo dei turisti che durante la battaglia delle arance, si dichiarano neutrali e non devono quindi essere colpiti.

Insomma il “cappello frigio” realizzato in grandi dimensioni, è il grido di libertà di Martin Puryear, scultore da sempre interessato al sociale e ai risvolti politici.

 

Martin Puryaer

 

Puryear negli ultimi anni si è schierato dichiaratamente contro la politica classista di Donald Trunp e le leggi che di fatto vogliono isolare gli States e impedire l’arrivo di emigrati dai paesi dell’America centrale e del sud.

 

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