Nudo – Salvatore Fiume – 1970 circa
Tra le opere di Salvatore Fiume (1915-1997) spiccano le varie serie di donne dipinte quando ritornava nel suo studio, dopo essere stato affascinato dalla molteplicità dell’universo femminile che gli veniva incontro ad ogni suo viaggio.
Le donne di Salvatore Fiume sono diverse, diverse per colore, per estrazione sociale, per ambiente, per i luoghi in cui sono ritratte, vestono in modo diverso, ma tutte hanno in comune una grande carica seduttiva, una lasciva posa anelante il peccato, la capacità di promettere dolcezze infinite.
Candide o color ocra, cremisi o brune, le sue donne sono sempre seminude, disegnate con la sintesi del maestro che ne risalta le curve essenziali e più interessanti con semplicità disarmante, talvolta senza approfondita cura delle rotondità, solo accennate con cambi di tonalità impercettibili. Ricordano i corpi colorati di finissima lussuria di Modigliani, nella stupenda e labile sensibilità pittorica delle carni, anche se, i visi dipinti da Fiume sono gonfi di gioiosa sessualità, gli occhi non sono un cielo infinito ma socchiusi per il desiderio e le labbra rotonde e rosse.
“Nudo” è un quadro di Salvatore Fiume dipinto negli anni ’70, in cui il disegno perfetto è nascosto dalle pennellate ingannatrici, frammentarie, atte ad esaltare più che la profondità e le rotondità, la carnalità della modella, di un rosa intenso, più accentuato nel risaltare i punti focali, i fianchi accoglienti come un’anfora sdraiata su lenzuola bianche. Spicca nel chiarore generale la linea marcata, nera e il risplendere delle cosce, invitanti, provocanti, eppure dipinte in modo così semplice e anche qui, la bocca rossa promette la contraddizione di un corpo morbido e un’anima di fuoco.
Disinibite, sensuali, le odalische di Salvatore Fiume ci osservano.