Partendo dall’angolo di Piazza del Duomo in Firenze, proseguendo per via Calzaiuoli, si arriva dopo una piacevole camminata tra negozi e palazzi in stile, in Piazza della Signoria, una tra le più belle piazze d’Italia. Non tanto perché la piazza in sé è prova di elevata fattura architettonica, anche se certo è di sicura bellezza, quanto perché in una sua parte, è ricolma fino all’eccesso di una folla di capolavori, tanto numerosi e difficilmente ritrovabili così concentrati in altre piazze del mondo, che spesso molti sfuggono all’attenzione dei visitatori amanti della bella Arte.
Sotto le finestre di Palazzo Vecchio, storica sede del comune fiorentino, si apre Piazza della Signoria, un vero e proprio museo a cielo aperto. Incredibile a dirsi, la maggior parte delle splendide statue sono originali:
C’è la copia del “David” che non ha il phatos michelangiolesco (e molto altro) assaporabile solo vedendo l’originale al Museo Dell’Accademia ma è comunque un gigante in marmo di cinque metri, perfetto nelle proporzioni.
C’è l’originale “Ercole e Caco” possente, dalla nodosa postura del 1534 di Baccio Bandinelli.
C’è “La Fontana di Nettuno” scolpita dall’Ammannati nel 1565, detta dispregiativamente del “Biancone” dai fiorentini, divenuti sapienti giudici a volte implacabili con gli artisti, contornata dai quattro magnifici bronzi del Giambologna.
C’è “Giuditta e Oloferne” copia in bronzo (improponibile) del 1457 di Donatello.
C’è l’imponente “Statua Equestre di Cosimo I°”, monumentale bronzo del Giambologna, fuso nel 1594, posto a sinistra di Palazzo Vecchio.
A pochi passi di distanza, quel tanto che basta per lasciare il passaggio di accesso al meraviglioso “Museo degli Ufizi”, c’è la “Loggia della Signoria”, costruita tra il 1376 e il 1381 dall’architetto Benci di Cione.
Ribattezzata Loggia Dei Lanzi nel 1527, quando vi si accamparono i lanzichenecchi, è un immenso porticato di quattro colonne fuse all’interno in volte a crociera, anch’esso cosparso di un insieme di sculture ambite da qualsiasi museo, ne citiamo alcune:
Il “Perseo” inarrivabile, originale del Benvenuto Cellini del 1554, dalla muscolatura perfetta che sembra guizzare sotto la pelle bronzea resa verdognola dal tempo.
“Il Ratto Delle Sabine” del 1580 e
“Ercole E Il Centauro Nesso” del 1598 magistrale prova di fervida immaginazione, pregevole ingegno, distorsione ed eleganza anatomica, entrambe del Giambologna.
“Ratto Di Polissena “ splendido, di Pio Fedi anch’esso originale.
“Patroclo e Menelao” originale in marmo del I° secolo D.C., elegante come solo le sculture greche possono essere, è infatti copia romana di un marmo greco più antico, del 240 A.C. . Fu esposta alla visione dopo un sapiente restauto-riassemblaggio delle parti mancanti.
Sul fondo della loggia, ci sono oltre al “Patroclo e Menelao” altre cinque statue di “Sabine”, marmi rinvenuti a Roma nel 1541 originali del II° secolo D.C., donati alla città di Firenze nel 1787. Decisamente ben restaurati, mostrano la fattezza classica soprattutto nei lineamenti perfetti e riposano sotto la loggia dal 1789.
Tra i turisti accaldati e lo svolazzare dei piccioni, questi capolavori si trovano spesso sotto lo sguardo incredulo di visitatori stranieri che mai si aspetterebbero di vedere in così poco spazio e a portata di mano, testimonianze originali di più di un millennio di storia dell’Arte!
Se poi la collezione museale di Piazza della Signoria non fosse bastata a soddisfare il vostro appetito artistico, passate oltre, a venti metri, tra la maestosità di due ali di colonnati, c’è il Museo degli Uffizi.
Sono grata a questa città’ è felice di poter vivere qui. L’arte, la passione, la cultura, sono un grande supporto psicologico.