Ran Ortner (1959), pittore nato in California, è un artista contemporaneo tra i più interessanti nel panorama iperrealista.
Cresciuto in Alaska, arriva alla pittura dopo un passato di pilota professionista di moto e surfista.
Nel 1990 si trasferisce a Brooklyn dove inizia la sua sperimentazione pittorica dalla percezione delle atmosfere estetiche in ambito astratto fino ad arrivare alla sintesi minimalista.
Nel 2005 ritorna ad una delle sue passioni iniziali, fa tesoro degli effetti pittorici scoperti nel suo percorso di artista non figurativo e li usa nel dipingere visioni delle onde marine, sterminate masse di acque oceaniche, e la sua carriera decolla.
Nel 2009 è già un famoso come pittore iperrealista, le sue marine sempre più gigantesche, adornano pareti di gallerie eccellenti.
Perfettamente rese nella loro imponenza e potenza tridimensionale, le onde di Ortner stupiscono e sommergono gli spettatori, con l’incanto della perfezione stilistica e quel qualcosa in più che si aggiunge alla sua mano iperrealista.
Forse l’esperienza di aver vissuto da dentro la potenza del mare, forse la consapevolezza e la possibilità di poter trasmettere tanta forza alle sue tele, fanno dei suoi lavori dei veri e propri ambienti avvolgenti nella tridimensionalità della natura marina.
Le sue schiume schizzano dalle tele, le sue acque si infrangono nelle trasparenze delle onde di cui sapientemente ricrea i vortici, le correnti, i riflessi.
Si assapora la potenza della natura nelle sue opere dove somma alla stratificazione della pittura ad olio, grumi di colori più materici in modo da assecondare ancora di più la percezione della consistenza scultorea delle tele.
Come gran parte dei pittori iperrealisti, Ran Ortner è un artista spettacolare e dal talento indiscusso ma, a differenza di questi, la sua tecnica esula dal puro stile levigato e perfetto solito del genere.
Il mare, è un soggetto che gli permette di ampliare la qualità della pennellata e la gestione materica, Ran Ortner sfrutta questa possibilità al meglio.