Salvini a Pisa, quando l’Arte è contemporanea

Salvini a Pisa, quando l’Arte è contemporanea

Mosaico di Salvini – Allievi del Liceo Artistico Russoli di Pisa

Ci abbiamo messo un po’ a capire che l’Arte contemporanea non dovrebbe essere solo ricerca estetica o metafisica ma soprattutto “Arte” che parla del nostro tempo, del nostro quotidiano come del resto l’Arte ha sempre fatto in ogni epoca. Sembrerebbe una cosa scontata ma non lo è: Picasso, Velazquez, Tiziano, Michelangelo, David, Delacroix, Caravaggio, Boldini, Grosz, Hayez, Warhol  dipingevano gli avvenimenti del loro tempo, i personaggi più influenti e i politici, talvolta vezzeggiandoli, talvolta criticandoli.

Alla galleria di Delio Gennai a Pisa, l’Arte parla di Matteo Salvini.

Un mosaico dedicato a Matteo Salvini, uno dei nostri politici più acclamati e discussi del momento è esposto, realizzato dagli allievi del Liceo Artistico Russoli di Pisa. L’opera è ricavata dall’insieme di 400 tragiche immagini fotografiche di migranti, posate in modo da formare il ritratto di Salvini con davanti una delle coperte termiche usate per il primo soccorso.

Allestita per l’evento dedicato all’Acqua, a detta dei loro autori non vuole essere una provocazione, ma ci credono in pochi. L’opera è sicuramente la presa di coscienza di un problema grave e una provocazione soprattutto se esposta in una città come Pisa, che da poco ha un sindaco leghista.

Tvboy – Il Bacio, murales

Non è la prima volta che il ministro dell’interno è bersaglio di artisti, il primo attacco d’Arte è stato del writer  trentottenne “TvboySalvatore Benintende, già conosciuto sui muri di mezza Europa. L’immagine del bacio galeotto tra Salvini e Di Maio è sua.

L’altra immagine graffitara sui muri di Roma è invece quella che preannuncia l’epilogo tra i due politici, ritratti di spalle con i cellulari in mano, che paiono sfidarsi a duello, a colpi di “twitter” e di “mi piace”.

Tvboy – Graffito

L’altro artista graffitaro che ha immortalato Salvini (si fa per dire visto che tutti i murales sono stati danneggiati e rimossi fin troppo velocemente), è il writerEx Voto”, che si è esibito nel quartiere ostiense.

Tecnicamente più interessante, l’opera ironizza sulla mania del ministro di tirare fuori di quando in quando crocifisso e rosario. Il writer romano lo ritrae così, con la croce in pugno, a detta sua sbeffeggiandolo, nelle vesti che possono ricordare il mitico film degli anni ’70 “L’esorciccio”, contornato dalla scritta “Vattene Satana Vattene”, quale paladino della cristianità, di quel valore fondante l’italianità. Il fatto che da circa 40 anni il capo della chiesa non è italiano, è un dettaglio che deve essere sfuggito a Salvini ma a parte questo, il graffito è stato eseguito con grande perizia e attenzione per la somiglianza del ritratto ed è stato un delitto cancellarlo.

Ex Voto – Vattene Satana Vattene, murales

Dopo decenni e decenni di silenzio (sono lontani i tempi dei “Funerali di Togliatti” di Guttuso) pare che timidamente la politica si riaffacci nell’Arte, almeno sui muri se non nelle gallerie, complici certamente  galleristi ed espositori che da troppo ormai premiano spesso vuote costruzioni emotive o assurde trovate eclatanti.

Eppure l’Arte mondiale è piena di esempi  di artisti impegnati politicamente, Petr Pavlensky in Russia, Ai Weiwei in Cina, Tamman Azzam in Siria, Banksy in Inghilterra, Regina José Galindo in Guatemala, e molti altri. In Italia, la politica è stata messa da parte nel mondo artistico per troppo tempo, anche se in questi ultimi decenni, materiale per ironizzare e per ispirare chiunque,  i politici ce ne hanno dato moltissimo. La politica invece è stata protagonista soprattutto in tv, sfruttata da comici e gag demenziali mentre gli artisti visuali la ignoravano nel modo più assoluto o vi si addentravano solo con timidi accenni velati (Cattelan), nascosti, praticamente inesistenti. Ma è proprio colpa dei nostri artisti? La risposta ci viene dall’Inghilterra, dove l’ultimo graffito raffigurante la primo ministro Theresa May non è stato solertemente cancellato ma è ancora lì, al suo posto, come tutti gli altri, per chi lo vuole ammirare. L’Arte la fanno gli artisti, ma sono altri che scelgono le opere da diffondere.

Mosaico di Salvini – Allievi del Liceo Artistico Russoli di Pisa

Matteo Salvini, cane sciolto della politica, arrivato al governo senza la protezione di papà Berlusconi, sembra essere un facile bersaglio soprattutto perchè pare faccia parte di una parentesi governativa in bilico, in più il suo fare istrionico e le sue battute senza peli sulla lingua forniscono ispirazione a sufficienza per chiunque voglia far riflettere su quello che è la politica attuale. Così gli artisti interessati al contesto sociale contemporaneo, liberi dalle censure berlusconiane e post-sinistroidi, hanno trovato vie spianate e rifanno capolino, …. Oppure c’erano anche prima ma nessuno ne parlava?

Paradossale: mentre gli studenti di Pisa scelgono di ricordare tragedie reali di uomini in carne ed ossa che affogano quotidianamente nei nostri mari, la 58° Biennale di Venezia è stata vinta dal terzetto lituano, Lina Lapelyte, Vaiva Grainyte e Rugile Barzdziukaite con l’istallazioneSun & Sea, dove in una ricostruita spiaggia, persone comuni vivono una tranquilla giornata di sole.

La pluridecorata giuria Veneziana presieduta da Stephanie Rosenthal le ha premiate per “l’approccio sperimentale e il modo inatteso di affrontare la rappresentazione nazionale” (visto che in Lituania non si va a prendere il sole in spiaggia perché ci fa freddo) e le ha scelte quale campionesse dell’Arte 2019. Un importante premio dato dall’élite della critica e da chi di Arte se ne intende davvero con ovvi e fondati meriti, fortemente motivati.

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