Sandro Botticelli – La Calunnia – 1490/1495

Sandro Botticelli – La Calunnia – 1490/1495

Sandro Botticelli – La Calunnia – 1490/1495

Di quella che è un flagello tra la gente dabbene si parla nell’opera di Sandro Botticelli La Calunnia” iniziata forse nel 1490 e finita nel 1495 circa.

Il quadro è di dimensioni ridotte rispetto a quelli suoi più famosi come la “Nascita Di Venere” o “La Primavera”. Di appena 61×91 cm, è però rifinito all’eccesso con particolari di maestria eccelsa e mostra in una allegoria come quel venticello che è la calunnia può far danni catastrofici nella testa di chi ignaro gli presta orecchio.

Sandro Botticelli – La Calunnia (particolare) – 1490/1495

Fu ideato sulla descrizione della “Calunnia di Apelle”, noto pittore di Efeso riportata dal greco Luciano. Si narra che il più grande artista di allora fu ingiustamente accusato davanti al re Tolomeo dall’invidioso rivale Antifilo di aver fomentato la rivolta di Tiro. Il re precipitosamente condannò a morte Apelle (375-fine terzo secolo a.c) ma un testimone dopo alcuni giorni di prigionia lo scagionò, allora Tolomeo gli concesse ricchezze e gli regalò Antifilo come schiavo.

Fu quindi lo stesso Apelle a raccontarsi in un suo quadro che poi passò descritto, alla storia fino agli artisti rinascimentali e come altri soggetti mitologici, fu riproposto da Botticelli con la grazia che lo distingue.

Sandro Botticelli – La Calunnia (particolare) – 1490/1495

Botticelli inserisce tra i personaggi il re Mida, riconoscibile dalle orecchie di asino e simbolico del cattivo giudizio, ai suoi lati, l’Ignoranza e il Sospetto bisbigliano maligne, davanti il Rancore vestito di nero gli copre gli occhi, dietro di lui vestita di bianco e blu, la Calunnia sta con una torcia mentre trascina per i capelli la vittima, accanto ha la Frode e la Perfidia che le acconcia i capelli. Dietro segue il pentimento o punizione incarnata nella vecchia vestita di nero e per ultima, nuda e pura ma rivolta al cielo invece che alla squallida messa in scena, sta la verità. 

Il disegno che di per sé non sarebbe eccessivamente complesso, si va a complicare con l’aggiunta delle decorazioni delle colonne, degli archi e dei marmi che tutt’intorno descrivono l’ambiente, lasciando però ampio spazio ad aperture da cui la chiara luce e praticamente nient’altro entra a rischiarate tutto.

Sandro Botticelli – La Calunnia (particolare) – 1490/1495

Botticelli si dimostra anche qui fine ricamatore e in tutti i decori dipinge scene mitologiche in rilievo dove la calunnia è protagonista con una maestria tale che quasi risaltano più dei protagonisti principali.  Le statue delle colonne sembrano infatti staccarsi ed essere più curate e tridimensionali del resto, mentre i soggetti dell’allegoria, sono disegnati con durezza nei loro svolazzi e pose leggiadre, con colori decisi e contornati da una netta linea, che lasciano poco spazio alla profondità, sullo stile che il Botticelli ci ha insegnato a conoscere nella “Nascita di Venere” rispetto a“La Primavera”, che è invece dipinta con pennellata più gentili, dalle carni più sfumate in mezzo alle ombre soffuse.

La Calunnia” del Botticelli risalta invece per i colori sgargianti, la luminosità intensa, il forte uso del colore dorato e luccica, come luccicano le calunnie vere, visto che devono abbagliare gli occhi per convincere meglio e offuscare la verità. Tra tutte le figure, l’unica più rifinita nelle leggerissime tonalità dell’incarnato è la Verità, dalle cosce affusolate e il volto finemente descritto nell’espressione di rammarico e disgusto che però non riesce a guastare la sua bellezza.

Sandro Botticelli – La Calunnia (particolare) – 1490/1495

Come in un quadro di Van Eyck, Botticelli qui stranamente si dilunga nell’impreziosire il fondale della scena, continuando ad usare quelle composizioni ad archi a lui tanto care e usate altrove e forse per il disprezzo dei peccati rappresentati, non insiste sui  personaggi con eccelsa virtuosità, il risultato è un’opera particolare, dove i protagonisti sono ben al centro ma alfine la scena è presa dalla Verità, nuda, estranea, in disparte.     

2 Risposte a “Sandro Botticelli – La Calunnia – 1490/1495”

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