Amedeo Modigliani è esposto al Palazzo Blu di Pisa fino al 15 Febbraio 2015.
“Amedeo Modigliani et ses amis” questo è il titolo della mostra curata da Jean Michel Bouhours che vede protagonista al Palazzo Blu di Pisa il pittore di origini livornesi trasferitosi a Parigi nel 1906 dove appunto insieme ad altri artisti contemporanei iniziò il suo percorso di ricerca di un proprio stile che potesse fondere le diverse correnti artistiche espresse nell’Europa agli inizi del ‘900.
La scelta delle opere si rivela particolarmente significativa e interessante per la quantità e la qualità, l‘esposizione coinvolge anche i compagni di avventura di Modigliani, artisti del calibro di Chaim Soutine, Pablo Picasso, Marc Chagall, Fernand Léger, Maurice Utrillo, Suzanne Valadon, André Derain o Raoul Dufy, Juan Gris e Gino Severini e lo scultore Costantino Brancusi.
La mole di opere è imponente e proviene in parte dal Centre Pompidou, (Museo nazionale di arte moderna/ Centro di creazione industriale) di Parigi, dal Museo dell’Orangerie di Parigi e da altre collezioni private che hanno acconsentito a cedere temporaneamente la custodia dei dipinti per l’allestimento della mostra.
Il confronto tra la produzione di quel gruppo di artisti denominata la “Scuola di Parigi”, di talento indiscusso, dai profili molto diversi che a Parigi condivisero la vita e l’interesse per la pittura, non può che rivelarsi interessante.
Le contaminazioni stilistiche degli artisti si intrecciano e unite a nuove influenze orientali ed africane, si ritrovano in Modigliani, che le interpreta con una forte sensibilità e una linea decisa che scolpisce i visi e i corpi in modo inequivocabile.
La forma dei soggetti ottenuta attraverso un processo di sintesi lineare nel disegno, si unisce nei quadri di Modigliani ad una capacità di modulazione tonale delicatissima negli incarnati che ne enfatizza il contrasto.
Particolarmente numerosa nella mostra è la serie dei ritratti tra cui spiccano alcuni degli amici pittori.
Il collo allungato, gli occhi riempiti di colore, il viso trasformato da una visione personale del mondo, non impedisce a Modigliani di mostrarci l’aspetto più introspettivo dei soggetti ritratti, mantenendo il suo stile onirico, trasformando i soggetti in idoli, andando oltre la descrizione dell’essere umano.
Nella mostra che si protrae fino al 15 febbraio, sono presenti anche alcune interessanti sculture di Modigliani del periodo antecedente al suo totale impegno pittorico e altre di Brancusi.
Interessante si rivela l’iniziativa della contemporanea mostra al Museo Nazionale di S.Matteo: sono esposte le tre teste di pietra erroneamente attribuite a Modigliani che fecero a suo tempo tanto scalpore quando furono ritrovate nel fosso di Livorno e frettolosamente acclamate dai critici come autentiche.