Rogan Brown è un giovane artista di Londra che è riuscito a fondere la scoperta di una personale e difficilissima tecnica con un’altrettanta originale capacità di individuare soggetti rappresentabili.
Rogan Brown usa la carta, semplici, sottili fogli che sovrappone fino a raggiungere una consistenza apprezzabile di matericità e spessore.
Si potrebbe pensare all’antica tecnica dell’origami osservando distrattamente le sue creazioni, ma in realtà Brown conserva della disciplina giapponese solo l’uso dello stesso materiale.
Brown con pazienza infinita ritaglia foglio dopo foglio, servendosi spesso di macchinari al laser che possono essere precisi nell’infinitesimo dettaglio, poi attraverso la sovrapposizione riesce ad ottenere strutture in altorilievo effettivamente particolari.
I soggetti che preferisce sono ripresi da studi di biologia: batteri, microbi, forme di vita unicellulari, la struttura delle cellule vegetali e animali, ma non si ferma qui. Brown parte da questi soggetti per poi dare spazio alla fantasia, reinterpretandoli e dandogli altre forme surreali che nella realtà ancora non esistono.
Questo splendido e certosino lavoro di ritaglio, raggiunge dimensioni che vanno dai 50cm al metro di lato per uno spessore che si aggira sui 10 cm.
Inutile soffermarsi sulla spettacolarità delle opere, è evidente, ma è forse importante sottolineare che per portarle a compimento ci vuole il lavoro di alcuni mesi e per le opere più complesse, anche di quattro o cinque mesi.
L’impalpabilità e la fragilità della carta esaltano le articolate e leggere strutture dei soggetti che sembrano infine essere un miracoloso frutto di progettazioni geniali.