Vincenzo Balsamo – Orizzonti Infiniti – 1999

Vincenzo Balsamo – Orizzonti Infiniti – 1999

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Vincenzo Balsamo – Atmosfere Avvolgenti

Vincenzo Balsamo (Brindisi 1935), pittore contemporaneo, evolutivo, durante la sua lunga carriera passa dal figurativo sondandone le sfumature di stile, all’attenzione per il Cubismo, all’Astratto, sfoggiando infine quella tecnica che lo ha reso inconfondibile, che sembra Puntillismo ma che in realtà non lo è.
La sua pittura può sembrare un Astratto Geometrico ma  si arricchisce di altri significati e contaminazioni stilistiche rendendo Balsamo un pittore riconoscibile, unico anche dal punto di vista compositivo.

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Vincenzo Balsamo – Orizzonti Infiniti – 1999

Orizzonti Infiniti” è un olio su tela del 1999. Spesso Balsamo parte da un concetto espresso nel titolo della sua opera che presuppone una figurazione per poi arrivare ad avere un sottinteso del concetto enunciato, una sua rappresentazione interiore, come “In Autunno” del 2005 o “Fallow Me” del 2011 oppure “Amalfi” del 1999.
Orizzonti Infiniti” racchiude le tematiche di Balsamo, le riassume, ce ne rende partecipi. La colorazione azzurra è una delle sue preferite ed anche in questo caso lascia predominare un colore preciso per poi giocare con le gradazioni tonali in passaggi decisi ma che all’occhio sembrano naturali, modulati.
La sua caratteristica principale è la capacità di trascinare lo spettatore dentro l’opera aprendola, guidando la vista attraverso la scala cromatica verso il centro del quadro dove si rivela la parte illuminante del tutto.
In un incastro vagamente cubista che ne rivela gli studi a tal proposito, Balsamo ricompone un puzzle cromatico dove i pezzi di una tonalità ben definita, sembrano invece confondersi gli uni con gli altri in una magia che incanta lo sguardo e rende vitale il quadro, donandogli quel senso di movimento cromatico spaesante ma allo stesso tempo esteticamente appagante.

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Vincenzo Balsamo – Lirico – 2004

Le tessere del mosaico prendono forme particolari, popolando la tela di entità non definite, non conoscibili, ma presenti in una moltitudine, un affollamento dove però sembra regnare un ordine preciso: la capace modulazione cromatica dell’artista.

L’Astrazione Lirica di Balsamo si fonde con la personale tecnica pittorica inventata, sperimentata nel tempo. Le sue tessere musive sono infatti composte da punti di colore, un lavoro certosino che ne esaltano la luce tra i contorni tracciati in nero.

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Vincenzo Balsamo – Amalfi – 1999

Balsamo si differenzia dal Puntinismo di Seurat o di Segantini dove si cercava di ricreare attraverso la molteplicità cromatica di punti di colore, la coloristica naturale dei soggetti, la rotondità, il disegno, la luce. Balsamo, analizza più strettamente l’aspetto dello studio sulla luce, tralasciando il resto, costituendo con minuscoli punti bicromatici, superfici piatte di un unico risultato definito di tonalità, con la caratteristica di sembrare riflettente in maniera più intensa ed elaborata.

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Vincenzo Balsamo – Architetture Arcane – 1998

Una pittura luminosa, spaziosa, serena ma allo stesso tempo elaborata, colta raffinata, frutto di una conoscenza ed una sintesi delle tappe storiche dell’Arte. Balsamo ci trasmette con le sue visioni emotive filtrate dal suo stile cerebrale, una pittura particolarmente significativa, che si fa spazio a ragione tra i pittori contemporanei in quel campo così difficile e forse troppo frequentato qual è la Pittura Astratta.

 

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