Ci sono pittori che nonostante abbiano dimostrato di possedere una qualità eccelsa, una tecnica invidiabile, non sono famosi presso la massa dei fruitori di opere d’Arte, forse perché non hanno dato un impulso vitale reinventando la figurazione, mettendosi in gioco con innovazioni estetiche o forse perché si sono trovati a lavorare in un tempo che vedeva protagonisti altri generi di pittura.
William-Adolphe Bouguereau (1825 – 1905) è stato un pittore francese dalla tecnica sopraffina, una visione della composizione classica, uno stile definito “Accademico” paragonabile ai pittori dell’antichità e del Rinascimento. Degno continuatore del Neoclassicismo di Jacques Luis David e Jean Auguste Dominique Ingres, le sue opere indiscutibili, sono dei capolavori, sotto ogni profilo perfette.
Le anatomie rispecchiano i canoni classici, le ambientazioni e le scene, ci ricordano quelle dei secoli precedenti. Per questo motivo fu oggetto di critiche feroci durante tutta la sua attività soprattutto da parte degli esponenti del Modernismo, ma sostenuto da un mercato che lo premiava, si impose comunque ed ottenne riconoscimenti importanti nell’ambito delle Arti, accumulò una discreta ricchezza e fu docente ricercatissimo.
Alla sua morte la critica lo distrusse e per un lungo periodo la sua pittura scomparve dagli ambienti più illustri, fino a che Dalì lo rivalutò apprezzandone la tecnica finissima e gli riattribuì il merito che gli spettava. Il finire del ‘900 lo vede riammesso tra i grandi della figurazione e anche se per molti resta un pittore anacronistico, non si può che considerare giustificato l’apprezzamento verso il suo lavoro.
I suoi quadri parlano da soli, non c’è bisogno di illustrarli con disquisizioni estetico-filosofiche o ricercarne l’origine ispiratrice, Bouguereau vuole essere perfetto e lo è, non iperrealista, lontano dal realismo, la sua pittura descrive un mondo dove il nudo femminile è spesso protagonista inteso come figura angelica, idealizzata ma allo stesso tempo perfetta nelle sue fattezze di donna.
La sensualità domina, anche per questo gli furono mosse critiche severe, perché il nudo spesso fine a se stesso, veniva considerato ai limiti dell’osceno. Bouguereau invece non si spinse mai oltre l’educata rappresentazione della femminilità ma quel suo stile di pittura troppo perfetto, troppo vero, disturbava comunque l’universo artistico rivolto ormai verso la sintesi, la nuova figurazione, l’ampliamento dell’ espressione rappresentativa, rifiutando la semplice realtà della donna.
Questa reinterpretazione della pittura classica, attuata con l’uso di materiali cromatici e leganti che nella seconda metà dell’800 avevano raggiunto una qualità veramente apprezzabile, permette a Bouguereau di essere nelle condizioni ideali per dipingere capolavori, avendo alle spalle una consolidata e secolare scuola pittorica del genere trattato e mezzi tecnici migliorati dal progresso.
I soggetti che preferisce sono, oltre ai nudi femminili, scene allegoriche, amorini, angeli. Il corpo umano è comunque protagonista, l’ambiente è solitamente naturale, prati o cieli aperti, spiagge, mare, dipinti sommariamente, il contorno non è curato allo stesso modo dei soggetti tranne che in rare occasioni o nelle composizioni più complesse.
Bouguereau è un artista da gustare in silenzio, maestro della velatura e del fine incarnato dove i toni finemente lavorati, non oltrepassano quasi mai l’avorio, non ci sono contrasti di colori, il rosso è pressoché inesistente poiché troppo intenso, disturberebbe le fini armonie cromatiche ed è sostituito nel caso dal rosa pallido. Ottimo nel panneggio, sfoggia questa qualità accompagnando spesso il nudo con veli leggerissimi o vesti bianche o verdi che avvolgono le parti più intime.
La colorazione è naturale, si avverte qualche volta l’uso di velature sul verde per risaltare le ombre, ma nel complesso Bouguereau tende a dimenticare le lezioni dei pittori suoi contemporanei: espressionisti, impressionisti, realisti, romantici, per lui non sono mai esistiti, l’ampliamento della varietà coloristica, l’esaltazione delle ombre calde, un tentativo di rottura della figurazione in lui non ci sono.
Non c’è un eccesso, una voglia di azzardare, di andare oltre la soglia del già dipinto, di quello che sicuramente sarà una pittura apprezzata perché collaudata nei secoli.
I suoi contemporanei critici e artisti per questo motivo lo distruggeranno, forse non a torto. La capacità tecnica di Bouguereau avrebbe potuto, unita ad una maggior forza innovatrice, portare a capolavori non solo legati ai canoni estetici classici ma ad una fusione dei nuovi sforzi creatrici con la squisita tecnica dimostrata.
Bouguereau ne resta immune, roccia della pittura accademica, dipinge per tutta la vita splendide opere, fedele al suo stile, rinchiuso nella bellezza dei suoi giardini, vi ambienta le sue meravigliose e morbide donne, eteree, rilassanti non curandosi del mondo che cambia e per questo la storia dell’Arte non lo ha premiato.
REBUS ANIMATI
REBUS: ELEGIA – Adolphe William Bouguereau – 1899
Nella pagina rebus trovi i Rebus Animati di McArte
Meglio tardi che mai! scopro ora questo immenso artista.
Sono ancora molti quelli che non lo conoscono. Ne approfitto per ricordare l’indirizzo del tuo sito http://www.paolorighi.com/ , interessante pittura di graffio e materia.
Scoperto ora, mi affascina