Marco Lodola, artista di Pavia nato nel 1955.
Il suo linguaggio artistico si esprime attraverso una sintesi del disegno estremizzato nelle forme e nei contenuti, una trasposizione elegante, spogliata delle essenze graffitare di un Keith Haring, di cui ricorda la stilizzazione descrittiva, ma meno metropolitana e critica, invece più vivace, brillante, vitale.
Degli anni ottanta ha il brio, l’attenzione all’estetica della forma, vuota nella sostanza, riempita di colori vivaci, piatti, essenziali.
Marco Lodola ha la capacità di trasformare ogni suo soggetto in una icona Pop, estrapolandolo dal contesto e innalzandolo, rivelando alla massa quelli che sono stati alcuni dei protagonisti nella coscienza collettiva di qualche generazione di italiani: la Vespa, la moto, la discoteca, il calcio, il cubo di Rubik, la Fiat 500, Topolino, le icone della musica sua grande passione.
Un analitico descrittore degli anni in cui la pubblicità e la cultura made in USA, si sono fuse con quella europea dando origine all’era moderna.
Si avvale di tecniche complesse e diverse, dagli acrilici o smalti su tela, al perspex e neon per le sculture luminose e le sue sagome.
Vedere le opere di Lodola è come rivedere la nostra storia, illustrata non con malinconia ma come un insieme di felici ricordi che resi eterni, non sbiadiscono anzi rinnovano il piacere di chi li ha vissuti ad ogni occhiata. Un artista che non tratta i temi scottanti dell’attualità o della politica ma gli aspetti positivi dell’esistenza, trasportandoci in un mondo divertente, pieno di luci, colori, forse superficiale ma necessario all’essere umano, il mondo delle favole.