La storia della statua di Zlatan Ibrahimovic
Inutile soffermarci sulla carriera di Zlatan Ibrahimovic come calciatore, è ormai un dato di fatto che sarà una pietra miliare di questo sport, già adesso quando è ancora incredibilmente in attività a 38 anni suonati. E di ritorno al Milan non ha mancato nella sua seconda gara di deliziarci con un ennesimo gol. Inutile anche ricordare le sue prodezze, i suoi scatti d’ira, le sue dichiarazioni e tutto quello che al di là del calcio ha contribuito a dargli fama. In questo articolo invece vorremo soffermarci sulla storia della statua scolpita da Peter Linde, scultore svedese classe 1946 di Karlsham, inaugurata nell’ottobre scorso a Malmoe, mentre il calciatore era ancora in forze nella squadra del Galaxy negli U.S.A.
Anche in questa occasione Zlatan non si è smentito e ha twittato nel giorno dell’inaugurazione :
”Ragazzi saltate la scuola e venite da me..”,
creando polemiche con il sindaco.
Ma lo zingaro del calcio più famoso al mondo (soprannome attribuitogli per le tante casacche cambiate), colui che si è definito “il dio del calcio” e che ha dichiarato prima di ritornare al Milan:
“In America adesso potete smettere di guardare il calcio”,
ha voluto riportare il suo stile, polemico, istrionico, provocatore anche in patria, nella sua città natale di Malmoe, e la scultura che lo ritrae non poteva tradire le aspettative di promuovere le prerogative del suo ispiratore. Così Ibrahimovic ha ringraziato per il tributo posto davanti allo stadio e ha annunciato poco dopo di aver acquistato il 50% delle azioni del club rivale , l’Hammarby di Stoccolma.
Le polemiche non si sono fatte aspettare, tanto che la statua è stata vandalizzata con scritte spray, ricoperta di rifiuti, addirittura data alle fiamme, fino a che, il 5 Gennaio il durissimo bronzo è stato segato con un lavoro certosino e prolungato. L’opera è stata subito riparata e il calciatore svedese-croato si è dichiarato parte civile nella denuncia di atti vandalici.
Esterrefatto è invece l’artista Peter Linde, già membro della Royal Swedish Academy of Fine Arts e autore di altre statue sfoggiate su piazze svedesi di grande importanza, una tra tutte quella del pugile “Ingemar Johansson” posta davanti allo stadio di Goteborg. Linde ha realizzato il monumento al calciatore alto tre metri, nell’atto della sua tipica esultanza a baccia aperte, che in realtà ricorda stranamente più che l’atleta, uno dei nostri Cristi rinascimentali o precedenti oltre che nella posa, anche nelle fattezze.
Linde infine stanco di vedere la sua statua deturpata, ha lanciato l’idea di portarla a Milano dove il giocatore per la seconda volta indossa la maglia rosso-nera ed è stato accolto con grande calore.
E’ in caso di dire “nemo propheta in patria” anche se, come suo solito, Ibrahimovic i guai se li è andati a cercare.