Yves Klein – Blu Klein

Yves Klein – Blu klein

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Yves Klein

La storia artistica di Yves Klein (1928-1962) è la descrizione del sodalizio tra lui e il colore blu, il suo pigmento preferito che intensamente arriva a rappresentarlo tanto da fargli proclamare nel 1957 l’inizio dell’”Era Blu” e che lo coinvolge al punto da voler registrare il brevetto di una sua tonalità precisa chiamandola “IKB – International Klein Blue”.

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Yves Klein – MonochromePainting ikb190 – 1959


L’inizio della sua carriera lo vede dipingere tele monocrome con pigmenti puri, ma ben presto si stanca degli altri colori esaltato dall’effetto ipnotico, spiazzante del blu, simbolo di unione metafisica tra cielo e terra.

Dopo la scelta della monocromia concretizzatasi nell’essenza del blu, la sua pittura si evolve mostrando una intensa trasformazione concettuale, figurativa, gestuale volta alla creazione di “zone di sensibilità pittorica immateriale” fino ad arrivare alle radici di una metafisica non dipinta, ma teorizzata e ricercata nell’ambiente attraverso la sensazione dello spazio vuoto e della sua creazione. Purtroppo la morte prematura a soli 34 anni gli impedisce di approfondire queste interessanti tematiche lasciandole in sospeso, appena accennate, quale nuova via da percorrere per un nuovo indirizzo artistico.

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Yves Klein – Performance

La fase intermedia resta la più conosciuta ed apprezzata e lo colloca tra i precursori della “Body Art”, inizia nel 1958 quando comincia ad applicare il colore su modelle che poi casualmente si rotolano su fogli di carta. Questo primo esperimento è dovuto all’interesse suscitato dall’ osservazione delle impronte lasciate sui tappetini dei lottatori di judo, sport che lui pratica. L’insoddisfazione estetica che ne deriva, lo porta a rivedere la gestualità intrinseca nel suo nuovo modo di dipingere dando vita alla serie di “Anthropométries”, iniziata nel 1960 durante una performance pittorica pubblica.

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Yves Klein – Anthropométrie – 1958

Klein, mentre un’orchestra suona la sua “Monotone Symphony” composta da una sola nota continuata, cosparge modelle di colore ovviamente blu e le usa come stampi facendole imprimere su fogli attaccati alle pareti.

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Yves Klein – Performance del 1960

L’impronta derivata potrebbe essere interpretata come ritorno al figurativo ma in realtà a Klein interessa non tanto la forma impressa nel suo valore estetico, quanto l’essenza della gestualità e il risultato dell’applicazione del corpo che in questo modo riescono a generare quella sintesi descrittiva antropometrica riassunta nell’impronta del solo busto e delle cosce, le parti più rappresentative dell’energia vitale da lui definita “traccia di vita”.

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Yves Klein – Untitled Anthropometry – 1960

Affascinato da questo suggestionante quanto nuovo mezzo espressivo, appunto il corpo femminile usato come pennello o stampo, Klein inizia la concretizzazione del suo pensiero artistico dando origine ad una serie di “Anthropométries” ovviamente blu su sfondo chiaro, rielaborandone alcune in seguito con altri interventi pittorici.

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Ives Klein – Anthropometrie ANT3
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Ives Klein – Anthropometrie
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Yves Klein – Anthropométrie Sans Titre ANT 8 – 1961

Il suo interesse per la possibilità di inzuppare lo spazio pittorico di energie fisiche lo porta ad usare la combustione come fattore segnico determinante, in un primo momento associato ai monocromi, poi alle impronte antropomorfiche, infine si lascia conquistare dal solo calore della fiamma e dal suo strascico gestuale residuo e amplia la produzione artistica con la serie di quadri “Combusti” dove il calore genera ombre nere su sfondi ocra.

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Ives Klein – Untitled Fire Color Painthing FC 1- 1961

L’Arte per Klein resta comunque legata all’azione umana, al suo compiere un atto fisico, il riversare energie nella tela o nello spazio, è il frutto di questo prima di tutto e poi il risultato evidente della traccia lasciata, Klein intende l’Arte come energia, tematica che studierà ancora più a fondo nell’ultima parte della sua esistenza.

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Yves Klein – Untitled Fire Painting

Che cos’è l’artista? È colui che lascia un segno su un supporto, che altera la materia, ma anche e soprattutto colui che ha la capacità di lasciare un segno energetico nello spazio metafisico.

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Yves Klein – Untitled Fire Painting

 

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