Arnaldo Pomodoro – Frammenti di linguaggi estetici
Arnaldo Pomodoro, scultore fu ideatore di ciò che più assiduamente ricerca l’Arte, ovvero nuovi linguaggi estetici. Le sue creazioni furono da sempre conseguenza di inesplorati universi figurativi, oscillanti tra Astrazione e onirici segnali spazialisti, percorsi innovativi tra ciò che è conosciuto e ciò verso cui siamo diretti.
Oltre alle sue sculture, sono indimenticabili le varie serie di bassorilievi o addirittura di costruzioni linguistiche figurative affidate al sottile riscontro materico di elementi composti su lastre metalliche.
“Frammenti “ è la serie di calcografie in rilievo su lamina di piombo e rame, fu creata per la pubblicazione di “Sette frammenti da l’Arte dell’uomo primordiale” di Emilio Villa.
“Frammenti” ci mostra una connivenza di intenti comunicativi data dall’unione di linguaggi segnici primitivi rappresentati in modo stilizzato, idealizzato e la possibilità di altre forme di scrittura più evolute, non ancora concretizzatesi nell’esistenza attuale fra le quali, nascosta si scopre quella nostra contemporanea, quasi illeggibile in una sorta di futuribile trasformazione.
Pomodoro in questo lavoro ci descrive una sua visione riassuntiva di alcuni brani significativi del libro “L’Arte dell’uomo primordiale” uscito nel 2005, dello studioso, poeta e critico d’Arte Villa, inglobando nei rilievi in metallo, parte dei testi, poi cancellati o oscurati dai suoi segni-alfabeto figurativo.
Nel 2005 Pomodoro presenta la versione in bronzo degli stessi sette “Frammenti ” di 39,5×71 cm, poco più grandi delle calcografie su lamina che invece misuravano 30×63 cm.
Di grande interesse è anche l’altra serie “Orizzonti” del 1955 dove la lastra di rame piatta e resa policroma dal tempo, si presta a costruzioni che esulano da un contesto emotivo per esaltarsi nella descrizione di ipotetiche rappresentazioni urbane futuristiche, dove il fattore umano creatore è in realtà assente e l’espressione del progresso, inteso nella sua accezione più disumanizzante e tecnologica è soggetto principale assoluto.
Certamente ispirato, fu soprattutto ispiratore di torme di artisti, scenografi, registi, scultori, pittori, designer, architetti, progettisti, arredatori e molto altro.
90 Anni! Al Telegiornale, quando si collegano con le Piazze più Importanti, lui c’è sempre.
Giusto Sabato ero all’OpenDay della BPM a Milano. E le Opere erano 2 (una all’interno e l’altra in Piazza Meda). Due Capolavori,
90 anni per entrare e restare nella Storia.
Immaginavo che questo articolo avrebbe suscitato il suo profondo interesse per l’argomento trattato, in quanto, come me grande estimatore dell’Artista. Spero di aver ben descritto la vicenda che ha portato all’ideazione delle opere, a dire la verità un po’ complessa. Circa un anno fa ho salutato alcune sculture di Pomodoro in Piazza dei Miracoli a Pisa come si salutano i film di attori mitici, personalmente sconosciuti ma che fanno ormai parte della nostra esistenza. Così è l’opera di Pomodoro, ormai presente non solo nelle piazze e nella storia dell’Arte ma nel design, nell’arredamento, nei film nell’immaginario collettivo di molti senza che nemmeno questi sappiano che c’è.