Il Colosseo – Roma, I° secolo d.C.

Il Colosseo – Roma, I° secolo d.C.

Il Colosseo – Roma, I° secolo d.C.

Ci sono monumenti che vanno oltre l’essere opere d’Arte, così famosi e unici da divenire simboli di intere nazioni, di cui si parla sui libri di storia, non su quelli di storia dell’Arte. Ne sono esempio la “Statua Della Libertà” di New York, conosciutissima e immagine rappresentativa degli U.S.A. ma di cui quasi nessuno conosce l’autore, oppure la “Tour Eiffel a Parigi, ormai simbolo della Francia come il Colosseo lo è di Roma e dell’Italia. Proprio di quest’ultimo vorremo parlare, immenso capolavoro architettonico così conosciuto da non essere più considerato un’opera d’Arte ma semplicemente il simbolo di una città, di un’epoca, di una nazione.

Stupendo, giganteggia nel centro di Roma fin dal 1° secolo d.C., progettato dagli uomini e scolpito dal tempo.

Fu sede di eventi oggi inimmaginabili, terribili, leggendari, quando ancora, tra i conosciuti popoli, il più civilizzato era quello dei romani, che pensate, si divertivano a vedere cruenti spettacoli con uomini che si battevano tra loro o con belve feroci e corse con carri pericolossisime.

Erano tempi dove la vita di questi uomini era appesa ad un filo, resistente fino a quando facevano divertire il pubblico pagante, tempi in cui nacquero veri e propri eroi, osannati dalle folle, ricordati negli annali e negli anni a venire, scritti sui muri come adesso noi vediamo scritti i nomi delle nostre squadre di calcio o i loro campioni più famosi: Spartaco, Flamma, Carpophorus, Marcus Attilius, Prisco e Vero, Crixus sono alcuni di questi nomi che ancora riecheggiano tra le gigantesche mura del Colosseo, se ascoltate bene, scanditi a gran voce dalle folle impazzite come fossero rockstars e contesi segretamente dalle matrone.

Carpophorus fu il più famoso gladiatore “Bestiarius” (combattente con bestie feroci)

Il Colosseo o “Anfiteatro Flavio“, nacque appunto per questo, una grande arena a cielo aperto dove ben più di 50.000 e forse fino a 87.000 spettatori, potevano assistere a eventi di vario genere.

Nel 70 d.C. fu iniziata la costruzione da Vespasiano, inaugurato nell’’80 da Tito e ultimato nel ’90 d.C. da Domiziano, fu chiamato “Flavio” come la dinastia dei tre imperatori che lo costruirono. Su gli architetti che se ne occuparono non ci sono notizie certe, solo una leggenda: si narra che un nobile romano chiamato Gaudenzio lo progettò e dopo essersi convertito al cristianesimo nell’era in cui i cristiani erano perseguitati,  lui stesso finì mangiato dai leoni degli spettacoli.     

I primi combattimenti di gladiatori nacquero come contorno a cerimonie funebri, poi ci furono rievocazioni di battaglie storiche e addirittura rappresentazioni di battaglie navali in un Colosseo che poteva essere riempito d’Acqua, ma dopo le ultime modifiche alla struttura non furono più possibili, infatti furono ricavate stanze sottostanti il pavimento, dedicate ai gladiatori o agli effetti scenografici quali botole e gabbie. Il pavimento fu quindi costruito con tavolati e muratura poi ricoperto di sabbia che costituiva la vera e propria arena da combattimento. Ad oggi, resta visibile a cielo aperto il corridoio centrale e dodici corridoi laterali da cui si accedeva alle carrucole che alimentavano macchinari elevatori, probabilmente simili a quelli presenti nell’anfiteatro di Pozzuoli meglio conservato e progettato dagli stessi architetti del Colosseo pochi anni prima.    

Il Colosseo – Roma, I° secolo d.C., interno con simulazione di arena ricostruita

Fu soprattutto per gli spettacolari combattimenti dei gladiatori che il Colosseo è rimasto famoso nei secoli non solo come monumento ma come simbolo di un Impero. I Gladiatori iniziarono a sollazzare il popolo romano molto prima, fin dal III° secolo a.C., erano scelti tra gli schiavi e i prigionieri dei popoli vinti per lottare spesso all’ultimo sangue, usanza che molti altri popoli avevano. Dal I° secolo d.C. però l’Imperatore Augusto ne ordinò le qualità e gli armamenti in categorie rimaste storiche, così che i primi gladiatori conosciuti come Samnites, Gallus e Traex ovvero con i nomi dei primi nemici di Roma, furono rinominati in: Trace, Oplomaco, Mirmillone, Reziario, Secutor e gli spettacoli raggiunsero una cura nella loro costruzione e ambientazione mai vista in tutto il mondo allora conosciuto.

Fu in questo periodo che si decise di costruire L’”Anfiteatro Flavio“, poi ribattezzato Colosseo in epoca medioevale, prima tutti i giochi venivano fatti nel vicino “Circo Massimo“.

L’immensa struttura mostra le caratteristiche architettoniche tipiche della prima età imperiale con grande varietà di forme curve. Posa su una piattaforma di travertino con fondamenta in tufo su cui si ergono pilastri di travertino collegati tra loro da perni metallici. Tutte le gradinate sono sorrette dall’interno da volte a crociera e a botte o archi in opus caementicium, che formano vari piani e poggiano su pilastri di travertino o tufo.

Il Colosseo – Roma, I° secolo d.C., interno delle gradinate

La serie di anelli concentrici che si può osservare dopo il crollo parziale della struttura esterna avvenuto nei terremoti dell’847 e del 1349, sorregge le gradinate ed è fatta anch’essa di travertino, come la parte esterna, tra queste un sistema di scolo alimentava le fontane poste in varie parti dell’edificio.

Attualmente la sua massima altezza è 48,50 metri, ma arrivava in verità inizialmente a 52 metri, la forma è ellittica con assi di 187,5 e 156,5 metri complessivi, mentre l’area interna è di 86 × 54 metri e ha una superficie di 3.357 metri quadrati a forma concentrica rispetto alle strutture di contorno.

L’esterno si presenta maestoso, possente, costituito di quattro anelli sovrapposti divisi da cornici, di cui i primi tre sono formati dai massicci pilastri, abbelliti con colonne dai capitelli in stile dorico, ionico e corinzio a seconda dei piani, la struttura è alleggerita dagli spazi formati dalle 80 arcate che si ripetono anche per tutto lo spazio sotto le tribune. L’ultimo piano ha 50 aperture quadrangolari e invece degli archi e colonne ha solo lesene decorative, il tutto è rifinito in stile corinzio.

Il Colosseo aveva quindi 80 entrate al piano terreno di cui le due sull’asse più lungo erano dirette verso l’arena, usate dai combattenti e quelle sull’asse più corto usate dall’imperatore a seconda se si trattasse di assistere a spettacoli pomeridiani o mattutini, perché ovviamente si posizionava in favore di luce. Tutte le altre entrate erano usate dagli spettatori che in fila, si recavano verso quella che aveva il numero del settore assegnatogli, poi attraverso corridoi decorati in marmo e stucchi raggiungevano le loro postazioni.    

Tutte le gradinate erano ricoperte dal “velarium”, un complesso sistema di teli semovibili che riparavano il pubblico dal sole o dalla pioggia, ancorati attraverso funi, fino all’esterno dove sono ancora presenti cippi in pietra. 

Il Colosseo – Roma, I° secolo d.C., interno

I gradini della platea erano rivestiti in marmo, i posti migliori erano quelli sulle gradinate in basso, progressivamente si arrivava alle postazioni dell’ultimo anello dove si stava in piedi e trovava posto la bassa plebe.   

Migliaia di duelli videro quelle gigantesche mura e quanta sabbia fu asciugata dalle rosse pozze lasciate da altrettanti uomini che lì vinsero o esalarono l’ultimo respiro, il Colosseo fu usato quale teatro di combattimenti di gladiatori per circa 400 anni, fino all’epoca di Teodorico il Grande, dopo il 437 ci vennero fatti solo combattimenti di uomini e bestie feroci fino al 523, quando non fu più usato per gli spettacoli.

Restaurato più volte nel corso dei secoli per crolli o devastazioni, fu oggetto di riutilizzo di materiali fino al XVI° secolo quando fu consacrato dal Papa ai Martiri Cristiani. La storia dei Martiri Cristiani mandati nell’arena per essere mangiati dai leoni, da sempre tramandata, ha nell’era moderna trovato infondatezze.

 I danni maggiori alla struttura furono sempre dovuti a terremoti, dopo quello del 1806 si dovette applicare uno sperone esterno nella parte del terzo anello, perchè molto compromesso e altri interventi ancora furono fatti in seguito fino all’era contemporanea dove maestoso, simbolo di un’epoca passata, il Colosseo riposa ammirato dagli sguardi di gente venuta da tutto il mondo per carpirne i segreti e immaginare come potesse essere quell’era di splendore quando non solo lui ma tutta Roma brillava di marmi e statue e palazzi magnifici.

Ricostruzione della città di Roma e del Colosseo nel I° secolo d.C.

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