Tanya Bonello è una interessante artista classe 1972, nata in Sudafrica, dove vive e lavora a Città Del Capo.
La sua esperienza è decisamente astratta e particolarmente interessante nella formulazione ma soprattutto, se non nello sviluppo, nel risultato finale.
Tanya usa supporti in gesso o calce che ricoprono la tela per poi imprimerci la sua immagine esistenziale, tendenzialmente non mediata da un filtro razionale ma semplicemente espressa, attraverso canoni estetici cangianti.
Nelle sue opere è fondamentale una scala cromatica di base che cambia di tela in tela, a volte predominante, quasi monocroma, spesso con sfumature che lasciano spazio a evidenti strascichi di altre cromie.
Fondamentale nelle sue opere è anche l’uso del rilievo materico espresso nella base a copertura della tela, ma anche quello del graffio, del graffito, del segno, evidentemente tracciato con precisione oppure leggermente espresso, a seconda dei casi.
Talvolta si lascia prendere da una generale impostazione geometrica dove i colori, divisi da perfette angolazioni, ricordano una elaborazione post cubista o una astrazione di uno sporcato Mondrian con influenze di Nicolas De Staël , ma subito si avverte la forte mano emotiva che sorregge l’opera e fa passare in secondo piano la razionalità accennata.
Le sue composizioni sono istintive, frutto di una sensibilità materica molto forte e di una emotiva disposizione cromatica a cui si affida totalmente.
Raramente emergono dal fondale lavorato vere e proprie costruzioni segniche evidenti e distaccate dal contesto, il suo linguaggio è infatti espresso dalla stesura stessa della materia, lavorata e rifinita con il colore in una amalgama formale simile ad un bassorilievo.
Le tele di Tanya Bonelli denunciano la materia, quale espressione della natura e il suo cambiamento dopo l’intervento umano che, a volte la migliora, altre volte la rende peggiore, oppure la lascia incompiuta, semplice ispirazione a cui poi non è arrivato un seguito.