Umberto Boccioni – Forme Uniche Della Continuità Nello Spazio – 1913

Umberto Boccioni – Forme Uniche Della Continuità Nello Spazio – 1913

Umberto Boccioni – Forme Uniche Della Continuità Nello Spazio – 1913

E’ possibile definire questa scultura come una tra le più belle e rappresentative dell’era moderna, “Forme Uniche Della Continuità Nello Spazio” è infatti una di quelle opere che hanno segnato il passaggio da un’epoca ad un’altra, mantenendo ancora il fine gusto estetico dei secoli precedenti ma proiettato verso il futuro.

Fu appunto Umberto Boccioni (1882-1916) suo autore, ad essere uno dei massimi esponenti del Movimento Futurista che agli inizi del ‘900 si impadronì del panorama artistico italiano e non solo. Il Movimento Futurista rimane tra i più importanti movimenti artistici italiani conosciuti e stimati a livello mondiale. Certo ebbe il suo tracollo quando fu identificato con l’Arte fascista e come per gli artisti osannati dal Terzo Reich, fu distrutto dall’ondata di antifascismo che seguì alla sconfitta nella Seconda Guerra Mondiale, ma a differenza del movimento tedesco, il Futurismo sopravvisse, gli artisti che ne avevano fatto parte fin dalle prime avvisaglie non furono del tutto osteggiati, anzi continuarono ad essere stimati. Questo perché il Futurismo nasce e si sviluppa come concetto e qualità espressiva soprattutto a cavallo tra l’inizio del secolo e la Prima Guerra Mondiale, quando suo vate e teorico oltre che Marinetti era politicamente più Gabriele D’Annunzio che Mussolini. 

Nel 1913 Umberto Boccioni modellò in gesso la scultura “Forme Uniche Della Continuità Nello Spazio”, avendo assimilato le teorie rappresentative e divulgative che furono anche di Balla, Sironi e altri che prima di essere Artisti con le loro opere, volevano fare soprattutto della propria vita un’opera d’Arte, attraverso atti di coraggio, gesti eclatanti e anche quella dimostrazione di disprezzo della paura che li portò all’interventismo nella Prima Guerra Mondiale e al disastro.

Umberto Boccioni – Forme Uniche Della Continuità Nello Spazio – 1913

Forme Uniche Della Continuità Nello Spazio” di  126,4 per 89 per 40,6 centimetri, ne riassume i canoni, cerca di rappresentare con i mezzi classici quella che era la nuova visione delle cose creatasi con le scoperte tecnologiche del tempo. Abbiamo infatti la nascita della fotografia, il cinema, e con questi mezzi  il movimento umano viene scomposto, analizzato attraverso immagini prima inesistenti e poi ricreato, cercando di darne un’impressione frammentata in un’unica scultura, un processo simile a quello cubista dove però la plurivisione è statica.

Attenti a qualsiasi novità stilistica ma anche meccanica e tecnologica come le macchine, le biciclette, gli aerei, i Futuristi furono i primi grandi sperimentatori di tutto ciò che era innovativo e riconducibile alla rappresentazione artistica.

La sua passione per la vita frenetica e in particolare per il cavallo, portò Boccioni alla morte, quando invece era sopravvissuto anche alla guerra.

Umberto Boccioni – Forme Uniche Della Continuità Nello Spazio – 1913

Fu proprio una cavalcata, residuo di un mondo che andava scomparendo sostituito dalle tanto decantate macchine futuriste, che ne causò la morte prematura, così inattesa che non vide la sua scultura più famosa essere fusa in bronzo. Di sua mano resta infatti solo la copia in gesso che fu utilizzata in seguito per farne più copie in bronzo.

Bellissimo, dai lineamenti metallici, luccicanti e quella patina che impreziosisce ogni scultura bronzea, l’essere avanzante mostra tutta la possanza dell’uomo nel suo incedere in contro al futuro, qualunque esso sia, non sono descritti muscoli alla maniera rinascimentale, ma le masse nel loro movimento, nel turbinio che formano nell’aria, se ne gustano i tendini, le ossa dure ma articolate, le carni che si flettono, e tutto questo è il frutto della sensazione dell’uomo che cammina, la rappresentazione dell’essenza del suo movimento più che della sua fisionomia. 

Boccioni ha modellato altre sculture dove la scomposizione talvolta cubista, poi futurista, ha dato vita a concetti rappresentativi  innovativi, molte sono andate distrutte, altre sono ancora esistenti e sono state fuse in bronzo, ma la più conosciuta rimane “Forme Uniche Della Continuità Nello Spazio”, non a caso è stata scelta per essere rappresentata sul retro delle monete da 20 centesimi coniate in Italia.

Forme Uniche Della Continuità Nello Spazio sulla moneta da 20 centesimi

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