Il Cristo Redentore – Rio De Janeiro
Imponente con i suoi 30 metri di altezza, sommati agli 8 metri del basamento, il “Cristo Redentore” sovrasta il golfo della città di Rio de Janeiro, accogliente, protettivo, dalla silhouette che risplende bianca, baciata dal sole perenne del Brasile.
Posto a 700 metri di altitudine sul monte Corcovado non poteva che essere inserito tra le “7 meraviglie del mondo moderno” e nonostante siano stati creati in seguito monumenti simili nella posa ma ancora più grandi, l’effetto del “Cristo Redentore” di Rio non ha eguali.
L’immensa scultura è stata realizzata con un mix di pietra saponaria e calcestruzzo, in un tempo di circa dieci anni e inaugurata nel 1931. Lo stile è quello corrente dell’Arte Decò molto in voga in Europa, l’incaricato della progettazione fu infatti lo scultore francese Paul Landowski (1865-1961) mentre la rifinitura della testa fu affidata allo scultore rumeno Gheorghe Leonida (1892-1942) che dopo aver combattuto nella I° Guerra Mondiale si era trasferito a Parigi, sul posto fu poi ingaggiato l’ingegnere brasiliano Heitor da Silva Costa.
La scultura che sembra molto semplice nella sua esecuzione deve però tenere conto dell’apertura delle braccia in posizione orizzontale particolarmente complessa per il peso che sfida la legge di gravità e che deve resiste negli anni a tutte le intemperie che arrivano dall’oceano Atlantico.
Le sue linee hanno un andamento verticale caratterizzante che ne esaltano la lunghezza. Semplice nell’anatomia, quasi stilizzato nelle forme delle mani, del viso, delle pieghe della veste, il “Cristo Redentore” guarda verso il suo popolo, con il capo leggermente chinato in avanti pronto ad abbracciarlo, la fronte severa e un accenno di sorriso, il petto leggermente scoperto che lascia intravedere il cuore puro.
Imponente è il termine giusto per descriverlo quando lo si osserva dal vicino golfo di Rio de Janeiro o dagli altri monti a breve distanza.
Lo spettacolo è surreale, ascetico, come sulla soglia del paradiso il “Cristo Redentore” sembra accogliere tra le sue braccia ogni visitatore.
L’inaugurazione della statua vide coinvolta perfino una rappresentanza italiana, infatti fu Guglielmo Marconi che da Coltano in provincia di Pisa, dette via radio il segnale per accendere l’illuminazione del monumento.