La donna Vampira – Igor Morsky

Vampira, elaborazione digitale – Igor Morsky

La donna Vampira –  Igor Morsky

Tra le stupende opere di Igor Morsky spicca questa “Vampira”, realistica metamorfosi kafkiana in cui si materializza una di quelle immagini che spesso la coscienza collettiva crea nell’etere fino a quando qualche artista felicemente dotato, le capta e gli dà vita, mostrandole.

Quante rappresentazioni e quanta fantasia sono state mezzo con cui la donna vampiro, sogno per metà demoniaco e per metà erotico, ha preso le forme più strane, certo spesso di ragazze bellissime che nascondevano gli aguzzi, mortali denti tra seni procaci e merletti o tutine di pelle rigorosamente nera.

Scartata l’immagine al limite del sadomaso che talvolta ci è stata proposta, Morsky ci presenta la sua “Vampira” così, metà donna e metà uccello notturno dalle ali frastagliate, certo a pensarci è la visione più semplice, quella che dovrebbe essere la più comune, ma non è così, la sua “Vampira” ha la sintesi del genio, quell’idea che sembra scontata ma che invece pochi, forse nessuno ha pensato prima.


Rilievo Burney,  chiamato anche “Regina della Notte –  altorilievo di terracotta,  II° millennio a.c. di origine paleobabilonese, ritenuto da alcuni una delle raffigurazioni della  Lilith, divinità babilonese del VII° secolo a.c.

La donna vampiro, talvolta accomunata alla dea greca Selene, signora della notte e della luna, talvolta incarnata nel demone Lilith che narrano le fonti fu la prima compagna di Adamo, a cui si ribellò e per questo fu scacciata dall’Eden. In Effetti alcune caratteristiche del demone o mostro Lilith sono forse casualmente riprodotte nell’immagine di Morsky: le zampe da uccello, le ali da pipistrello, l’animo notturno e la prerogativa di uccidere le proprie vittime, anche se Lilith non aveva certo la testa deforme, ma dolce di lineamenti, per carpire la fiducia degli sventurati e la chioma fulva, fluente, trappola sensuale e disinibita che soggiornò con i demoni quando dovette trovarsi altra dimora e a cui dette stirpe.

Chissà se Igor Morsky ha pensato a tutto questo quando ha ideato la sua creazione, certo vi ha messo una cura particolare, visto che il risultato è di grande finezza, tanto da sembrare un dipinto.

E’ invece una elaborazione digitale, una delle sue foto elaborate con maestria ammirevole, sia nella fusione antropomorfa delle anatomie, sia nella fine modulazione della luce sapientemente dosata e estremamente naturale premesso che il risultato finale è un insieme di più immagini.

Igor Morsky  è un artista polacco, nasce come scenografo, laureato in Architettura e design industriale, lavora per produzioni televisive polacche fino a quando negli anni ’90 inizia a dedicarsi alla elaborazione di immagini con il pc. I suoi lavori finiscono su riviste importanti prima in Polonia, poi anche all’estero dove ha committenze regolari. Fonda il “Morski Studio Graficzne”, studio di progettazione e grafica.

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