Alessio Serpetti – L’Arte del “Sogno” e la “Magia” del Carboncino

Alessio Serpetti – L’Arte del “Sogno” e la “Magia” del Carboncino

Alessio Serpetti – L’Anima Nascosta Della Notte (particolare del pannello centrale comprendente l’omaggio anamorfico all’”Allegoria Della Vanità” del 1630 di Trophime Bigot) – Carboncini su cartoni oro uniti e sovrapposti a cartoncino bianco lavorato a grafite – 2016

Il segno a grafite o a carboncino ha un fascino particolare ancora oggi, dopo la scoperta di altre tecniche più complicate, forse perché arriva diretto alla nostra parte percettiva, forse perché ha in sé la purezza di un atto semplice, al di là della perizia che l’artista ha acquistato nel tempo. Ancora oggi questa tecnica sopravvive e quando troviamo un artista che ne esalta le caratteristiche, rivela tutta la sua grandezza.

Alessio Serpetti è artista romano che si esprime attraverso l’opera grafica: le varie tecniche dell’Incisione (la Puntasecca, l’Acquaforte e l’Acquatinta), il carboncino e la grafite.

Ha già una nutrita biografia d’Artista, quando nel 2010 presenta a Tarquinia le opere tratte dal ciclo “Vedute Di Scena”, una raccolta di capricci scenografici a carboncino su carta dove esprime il suo grande talento nel maneggiare questa tecnica, originando stupende visioni lavorate nel dettaglio, bellissimi paesaggi, sublimi ombreggiature del sottobosco, oppure strutture nette, contrapposte a cieli appena velati di materia artistica. E’ chiara in questa fase, la  matrice scenografica derivata dal suo percorso di studi.

Alessio Serpetti – Suggestioni Indiane II – Matita carboncino su carta – 1999

Serpetti mantiene una scrupolosità crescente per la virtuosità del disegno, del chiaroscuro pur sondando nuovi materiali, nuovi sfondi, ocra, oro, che donano particolare caratterizzazione e brillantezza alle tecniche della grafite, del carboncino.

Nel monocromo si esalta, libero dal peso coinvolgente della cromia che può amplificare i messaggi ma anche distrarre dai soggetti e dal disegno. Risaltano quindi i simboli, i personaggi e i dettagli. Gli ambienti sono rappresentati con ricchezza di virtuosismo, si ricerca il contrasto dell’ombra, della struttura, ma anche la felice modulazione delle ombreggiature, la perfetta rotondità dei volti, delle figure, per contro, la frastagliata elaborazione degli sfondi, dove niente è lasciato al caso, ma una miriade di materiali, capricci e soprattutto formazioni fantastiche, si manifestano in armoniose composizioni vegetali, evanescenti.

Alessio Serpetti – L’Inganno (particolare) – Grafite, carboncino e matite colorate su cartoncino ocra – 2002

Artista simbolista, surrealista, mistico, non manca di citazioni, volute o inconsce, ne citiamo alcune presenti nella significativa opera “Il Crepuscolo Della Ragione” del 2014 a grafite, carboncini e matite colorate su cartone oro: la eterea femminilità che nella posa della “Venere Allo Specchio” di Velazquez, ammira la sua figura e l’altra chimerica figura dalle ali di farfalla (simbolica del mutamento e dell’anima) e il corpo equino (simbolico dell’incubo riferito a Füssli).


Il Crepuscolo Della Ragione

“Füssli, così come Blake e Goya, sono artisti a me cari sin dall’inizio della mia produzione artistica. Oltre ai capolavori simbolisti di Redon e Moreau, tra le principali ispirazioni (e riferimenti) per le mie composizioni d’atmosfera onirica (specialmente quelle del ciclo “L’Arte del Sogno”), ci sono, infatti, proprio le opere di questi preromantici “visionari”, che da sempre hanno esercitato su di me un fascino particolare e suggestivo (giacché, con le loro visioni fantastiche e sovrannaturali diedero forma ai propri incubi e alle proprie allucinazioni). La mia stessa opera “Il Crepuscolo della ragione” è chiaramente ispirata da “L’Incubo” di Füssli e dall’incisione “Il sonno della ragione genera mostri” di Goya (la mia opera vuole riferirsi a quelle immagini di natura irrazionale che appaiono quando s’assopisce la parte razionale della natura umana: il Crepuscolo del titolo allude proprio al momento in cui cala il buio nella nostra mente…ossia al momento in cui, “addormentandosi” la ragione, si “sveglia” l’inconscio e possono prender forma palpabile sogni ed incubi)”. Alessio Serpetti


Alessio Serpetti – Il Crepuscolo Della Ragione – Grafite, carboncini e matite colorate su cartone oro – 2014

Il Crepuscolo Della Ragione: simbologia

“L’opera, dall’ambientazione teatrale e scenografica (con le mura che fanno pensare agli interni di un castello e i tendaggi dietro le figure in primo piano), è un notturno a lume di candela (che è nascosta, ma deducibile dalle ombre proiettate) intriso di mistero e di simboli:
– il cielo notturno che si vede dalla finestra “nasconde” un volto (delineato dalle nubi più scure) che lacrima (la luna corrisponde alla lacrima). 
– il nudo femminile posto di schiena regge nella mano sinistra una piuma, nella mano destra una farfalla: la piuma simboleggia la leggerezza con cui volano i sogni (ma anche la loro inconsistenza, l’inconsistenza delle gioie passeggere), la farfalla rappresenta invece l’anima umana, la sua bellezza e fragilità, e vuole alludere alla bellezza e alla fragilità dell’anima “imprigionata” nella pietra della statua che è posta davanti al nudo e il cui volto è riflesso allegoricamente nello specchio (il volto che appare allo specchio può materializzarsi solo nel sogno).
– lo specchio riflette l’interiorità umana.  
– il centauro femminile (corpo di animale e busto umano) con ali di farfalla che sporge da dietro il tendaggio, dalla gestualità riconducibile alle sculture del Bernini, rappresenta la duplice natura dell’uomo: in questo caso assume il significato di abbandono agli istinti, di abbandono all’irrazionalità dell’inconscio.
– corrispondenze: la piuma richiama i capelli “piumati” del volto riflesso nello specchio, la farfalla richiama le ali del centauro femminile.
– l’uso del fondo dorato è dovuto al fatto che l’oro conferisce alla composizione una valenza atemporale ed eterna, proiettandola in una dimensione senza tempo”. Alessio Serpetti


Alla luce di riferimenti ad altre opere simboliste, surrealiste o dei secoli passati, presenti ne “Il Crepuscolo Della Ragione“, possiamo arricchire la spiegazione di Alessio Serpetti con altri dettagli:

Salta agli occhi la citazione della “Venere Allo Specchio” di Velazquez , il pittore spagnolo che al pari di altri, non reputando attendibile raffigurare la dea della bellezza con sembianze umane, nel suo dipinto ci lascia solo intravedere il volto riflesso; la citazione fussliniana del drappo presente ne “L’Incubo“; la presenza equina nella stessa opera che Füssli giustificò con un gioco di parole (nightmare = incubo = ma anche night+mare ossia “cavalla di notte” che è il motivo dichiarato per cui Füssli dipinse la testa di cavallo ne “L’Incubo“);  la citazione de “Il Figlio Dell’Uomo” di Magritte, personificata nella statua reggente lo specchio che sottintende l’idea “del non vedere quello che sappiamo esserci” o “non voler vedere quello che è veramente il volto riflesso”; la posa delle mani del centauro che richiama quella di Persefone, piuttosto che di Dafne nelle sculture “Il Ratto Di Proserpina” del 1622 o “Apollo E Dafne” del 1625  di Gian Lorenzo Bernini.

Da tutte queste trasfigurazioni simboliche, oniriche se ne ricava un interessante racconto di cui “L’Incubo” di Füssli è la traccia da seguire per arrivare a scoprirne la trama. Un complesso intreccio di tasselli emotivi che stazionano nell’animo della presenza femminile di spalle, di cui l’altra presenza è manifestazione delle sue oniriche paure, dei suoi incubi.

Alessio Serpetti – L’Anima Nascosta Della Notte (particolare del pannello destro) – Carboncini su cartoni oro uniti e sovrapposti a cartoncino bianco lavorato a grafite – 2016

L’idea del femmineo in Serpetti si sdoppia, da madre terra a idilliaca presenza. Preziosa, si nota l’influenza preraffaellita non solo nella accezione simbolista ma anche in quella della concezione della donna, salvifica e celestiale, con sguardi languidi e pose pregne di dolcezza infinita che risaltano tra il chiaroscuro del carboncino o della grafite sullo sfondo dorato.

Presenze oniriche, desideri, sogni, ma anche incubi, paure, animano le opere di Serpetti, dove non di rado c’è l’accenno malinconico a sentimenti perduti, a ferite dell’anima che come in sogno, si ripresentano con accanto i simboli della loro storia.

In mezzo a questo delicato trambusto esistenziale, si materializzano le sue presenze femminili, dame, angeli, fate, personificazione della madre terra, di ninfe, sacerdotesse di una natura incantata e mistica.

Alessio Serpetti – Lo Specchio Dei Sogni Infranti – Grafite, carboncino bianco e applicazione di carta dorata su cartone oro – 2011

Il sogno e la frazione temporale in cui la coscienza perde cognizione di sé, la divagazione fantastica, le arcane e misteriose manifestazioni della mente lasciata libera di correre dietro i pensieri più nascosti del nostro animo, sono i temi che più interessano ad Alessio Serpetti.

Ritroviamo nei suoi lavori antiche simbologie, la farfalla, la candela, la maschera, usate in atmosfere soffuse dove la tranquillità è spesso espressione contraddittoria di un messaggio allusorio che l’opera vuole trasmettere. Pericoli sono nell’ombra, mistiche creature, nascoste entità magiche dalle intenzioni tutte da scoprire. Il mondo artistico di Serpetti si popola di bellezze ingannatrici, lotte e giochi emotivi eterni o in continuo mutamento dove il tempo prezioso, sembra fermarsi.

Tra gli intarsi floreali, sapientemente modellati, spuntano visi angelici, eccellenti prove d’artista, delicati passaggi chiaroscurali che sottolineano l’idea della donna dolce, duplice, sentimentale, misteriosa, generatrice.

Alessio Serpetti – I Segreti Dell’Anima – Grafite su cartoncino bianco – 2013

Tra i luoghi in cui ha esposto troviamo:

Gipsoteca Canoviana di Possagno; Museo Civico di Bassano del Grappa; Palazzo Valmarana Braga di Vicenza; Palazzo Zenobio, Palazzo Giustinian-Faccanon e Centro d’Arte San Vidal di Venezia; Palazzo Pepoli Campogrande di Bologna; Museo Casa di Dante e Museo Bellini di Firenze; Art Museum di Chianciano; Palazzo Leonetti Luparini di Spoleto; Palazzo Orsini di Bomarzo; Sale del Bramante, Complesso dei Dioscuri al Quirinale e Basilica di San Paolo fuori le Mura a Roma; Scuderie Estensi di Tivoli; Castello Ducale di Corigliano Calabro; Villa Malfitano Whitaker di Palermo; Villa Palagonia di Bagheria; Museo Civico d’Arte Moderna di Monreale; Museo Europeo d’Arte Moderna di Barcellona; Casa Municipal da Cultura di Coimbra; Galerie Thuillier di Parigi; Chelsea Old Town Hall, Pall Mall Gallery e Royal Opera Arcade Gallery di Londra; Museo di Stato Vernadsky di Mosca; Asmalimescit Art Gallery di Istanbul.

Alessio Serpetti – Frammento Onirico (particolare) – Grafite, carboncino bianco e applicazioni di carta dorata su cartoncino avorio – 2011

Dal 10 maggio al 14 Agosto Alessio Serpetti è presente a Venezia, Isola di San Servolo nel contesto della 58°a Biennale di Venezia (Biennale Arte 2019) e dal 31 Maggio al 19 Agosto espone a Bassano del Grappa con una Personale presso la Galleria Civica nell’ambito della 6°a Biennale dell’Incisione Contemporanea “Città di Bassano del Grappa”.

Alessio Serpetti e i Maestri del Simbolismo – Il Sogno e le sue Radici. Mostra a Colonnata, Sesto Fiorentino Firenze, La Soffitta Spazio delle Arti dal 17 /11/19 al 05/12/19 – Video

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