Zeng Fanzhi – Landscape
Artista cinese del 1964 ha raggiunto quotazioni mostruose forse non sempre meritate, “The Last Supper“, parodia dell’”Ultima Cena” di Leonardo Da Vinci è stata venduta per 23,3 milioni di dollari. Si impone nel panorama internazionale artistico con le sue opere dove figurano personaggi tendenzialmente simili con maschere bianche sulla faccia. All’interno di atmosfere talvolta “beconiane” i suoi soggetti sono collocati con grandi sorrisi dall’espressione allucinata dove si mostrano come nudi archetipi sociali.
Se la nostra cultura non sembra intaccata dai suoi soggetti, quella asiatica ne resta presto sconvolta e presto Zeng Fanzhi ne conquista il mercato.
La pittura di Zeng Fanzhi ha subito varie evoluzioni, l’altra serie di opere è quella dei ritratti che man mano si sono trasformati sfilacciandosi nei contorni fino a raggiungere l’aspetto di grovigli del sottobosco. Da qui è iniziata la pittura dei “Landscape“, inizialmente Fanzhi continuava a rappresentarci seminasconti animali, ancora attaccandosi alla figurazione in gigantesche tele, poi si è affidato totalmente all’Astrazione.
Giunto a questo punto, l’opera di Zeng Fanzhi perde connotazioni reali, distaccandosi da qualsiasi riferimento critico sociale e si tuffa nella pura ricerca di natura estetica. Le immense tele diventano substrato alla rappresentazione dell’inconscio dove l’artista si rivela nebuloso e complesso, ma pieno di luce nascosta negli intrigati colpi di pennello che vorticosi si intrecciano.
In questo periodo Zeng Fanzhi dipinge cose totalmente diverse da quelle che lo hanno reso famoso e quotatissimo, ma è forse la sua parte produttiva più interessante, come se con la fama avesse raggiunto uno stato di libertà dall’ansia di rappresentare se stesso all’interno del contesto sociale e si sia rivelato sulla tela quale anima complessa di per sé.