Max Kuatty – Naturalismo Astratto

Max Kuatty – Naturalismo Astratto

Max Kuatty – Acrilici su tela – 1960
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Max Kuatty è uno di quegli artisti che ha sperimentato vari piani esistenziali. Nato nel 1930 a Canneto sull’Oglio in provincia di Mantova, si iscrive alla scuola di nudo dell’ Accademia di Brera nel 1952, dopo aver già avuto varie esperienze come fumettista, vedutista, illustratore. Nel 1956 è ritrattista e pittore di strada in Francia, dipinge anche soggetti sacri per le chiese delle periferie parigine.

 A Parigi svolge vita bohemienne e attività fra le più diverse, integra quelle artistiche con altre, talvolta non rifiutando neanche i lavori più umili. Lì conosce anche i suoi ispiratori,  Jackson Pollock, Alberto Burri, Antoni Tàpies e Serge Poliakoff. Quando comincia ad esporre ha subito successo, in poco tempo la sua condizione finanziaria cambia totalmente e riesce ad aprire uno studio a Portofino. Da qui in poi c’è la svolta decisiva, le sue opere piacciono, diventa internazionalmente conosciuto soprattutto in Francia, ma anche a Milano e nel resto d’Europa.

Max Kuatty – Olio su tela – 1975

La sua pittura si avvale di una teoria artistica che mutevole, apre vari cicli: “Naturalismo Astratto”, “Naturalismo Integrale”, “Materia E Memoria”, “Polaretabli”, “Nobel Peace Laureate Organization”, “Isole Felici”.

I più interessanti cicli pittorici a distanza di tempo, possono sembrare i primi due, forse i suoi momenti più altamente caratterizzanti, quelli che lo imposero decisamente al grande pubblico, mentre il ciclo dei ritratti dei Premi Nobel  commissionatogli per la “Nobel Peace Laureate Organization”, lo consacrò artista di fama internazionale.

Se la sua teoria pittorica è ricca, Kuatty reputava che invece dovesse essere fulminea la pittura dei quadri, che si dovesse concretizzare in pochi attimi, in quella frazione temporale in cui l’emozionalità era presente, prima che mutasse. Abbiamo così nel ciclo del “Naturalismo Astratto”, opere con sferzate di pennello, spatolate ricche sovrapposte, che infine arrivano a mostrarci l’essenza di quella natura che anche se non è reale, lo è nella probabile costruzione del creato.

La sua pittura è stata infatti anche definita “Astrazione Visionaria” perché è rappresentazione di soggetti non reali fatti in modo che lo sembrino, ricreazione delle leggi della metafisica nel descrivere le ombre, le luci, i dettagli di oggetti che seguono le regole della materia, dell’esistenza in modo da sembrare  simili ai reali ma che reali non lo sono perché non esistono. Kuatty li inventa su tela prima che nella sua mente e gli dà forma ricalcando le leggi della rappresentazione naturale, le sue creazioni seguono le leggi del creato ma non ne sono copia, tutte sono originali.   

Max Kuatty – Acrilici su Masonite – 1960
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Kuatty coltiva la sua “Astrazione Informale“, con la consapevolezza ben spiegata in una massima di Kandinskij:

“Quanto più il mondo diventa spaventoso, qual è appunto il mondo d’oggi, tanto più l’arte diventa astratta”

Si evolve ben presto e dall’Astrazione, si orienta verso l’ispirazione ben definita alla natura, in particolare verso le cortecce degli alberi, quindi ne ricrea le venature, le asperità, la texture, sempre mantenendo fede alla sua teoria pittorica di creare in base a forme esistenti, ciò che non c’è.

 Dal “Naturalismo Astratto” poi passa al “Naturalismo Integrale”, in un processo inverso, involutivo  rispetto a quello di Kandinskij che invece partiva dall’oggetto esistente per arrivare alla sua rappresentazione, elaborazione fino all’Astrazione.

Max Kuatty – Installazione

 Kuatty  non ricrea più qualcosa di simile alla materia che gli interessa ma introduce fisicamente veri e propri pezzi di corteccia in galleria. Affascinato dai grandi rotoli ricavati dagli alberi che si trovano nei paesi equatoriali, crea scenari, allestisce istallazioni in mezzo alle quali si muove dando vita a performance improvvisate, in una sorta di materializzazione della pittura astratta, che è stata definita paradossalmente “Astrazione Concreta”.

Max Kuatty – Amazzonia, Legno-mt.450, Installazione a Palazzo dei Diamanti di Ferrara – 1982

2 Risposte a “Max Kuatty – Naturalismo Astratto”

  1. Max Kuatty merita di essere celebrato. Qui se ne sfiora la sublimazione. E chi conosce questo Artista lo ama senza eccezione alcuna. Semplicemente Grazie.

    1. Ci sarebbe altro da dire sul resto dei suoi cicli pittorici ma a mio parere la fase primordiale resta quella che meglio lo caratterizza, ovviamente copiata e reinterpretata in seguito da molti artisti.

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