Perché l’Uomo Vitruviano

Leonardo Da Vinci – L’Uomo Vitruviano – 1490

Perché l’Uomo Vitruviano

L’immagine dell’”Uomo Vitruviano” è ampiamente conosciuta, a quei pochi che non ne hanno mai sentito parlare o non l’hanno mai vista gli basterà guardare sul retro delle monete da 1 Euro per sapere cos’è.

La più conosciuta immagine dell’”Uomo Vitruviano” è quella che Leonardo da Vinci disegnò a inchiostro su carta di dimensioni 34×24 cm nel lontano 1490, dopo aver esaminato gli studi filosofici e anatomici di Vitruvio, architetto romano del I° secolo a.C.

Marco Vitruvio Pollione fu architetto nell’antica Roma, ma la sua fama è arrivata fino a noi come architetto più conosciuto di tutti i tempi non per le sue costruzioni ma soprattutto perchè scrisse i cardini dell’architettura sua contemporanea nel libro titolato appunto “De Architectura”.

Leonardo Da Vinci – L’Uomo Vitruviano sulla moneta da 1 euro

Di lui non si conosce molto, non si ha molte notizie delle sue costruzioni, se ne ha invece quale progettatore di macchine da guerra presso Giulio Cesare.

In realtà nemmeno il suo trattato pare abbia avuto molta influenza nell’architettura romana, visto che ben presto furono ideate nuove possibilità ingegneristiche che soppiantarono le più antiche.

Uomo Vitruviano nel De Architectura

 Fu però tra i precursori della canonicità delle proporzioni del corpo umano, enunciandone misure che poi Leonardo riprese e definì con precisione dopo attente, multiple misurazioni di modelli viventi, ma soprattutto teorizzò la costruzione architettonica ispirata alle proporzioni dell’uomo, per cui ad esempio, le colonne e la loro base dovevano avere la stessa proporzione che ha la lunghezza del piede rispetto all’altezza nell’uomo.

La sua fama è quindi più teorica e filosofica che pratica, in quanto per i suoi interessi, fin dal Rinascimento fu preso a modello di una concezione architettonica in cui l’uomo è al centro e misura di tutte le cose.

Francesco Di Giorgio Martini – Uomo Vitruviano – 1480

 “L’Uomo Vitruviano” è appunto la descrizione grafica di questo concetto che si era già cercato di ottenere nei secoli ma che infine Leonardo riuscì a definire coerentemente con la sua rappresentazione.

Il famoso disegno è quindi la concretizzazione della simbologia filosofica che vede l’uomo al centro dell’universo, rappresentata dall’unione del cerchio e del quadrato in cui è iscritto, perché il cerchio è simbolo del cielo e il quadrato della terra e l’uomo, tracciandone i raggi e i lati con le sue estremità ne è misura. E’ infatti iscritto in un cerchio, artificiosamente ricavato dalle estremità dei piedi e delle dita delle mani portate all’altezza della sommità della testa di cui l’ombelico è il centro, ma è anche iscritto in un quadrato che ha la larghezza delle braccia estese pari alla sua altezza.

Walther Hermann Ryff – Uomo Vitruviano

Si può asserire in effetti che questa simbologia fu fortemente cercata da Leonardo (e da altri prima di lui con minore fortuna), per provare appunto che l’universo è costruito sulla centralità delle misure dell’uomo, che quindi l’uomo ne è ispiratore e centro.     

Dal 1822 “L’Uomo Vitruviano” è conservato al Museo dell’Accademia di Venezia e solo raramente esposto.

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